Mattina con 180 ragazzi e ragazze dai
13 ai 16 anni, vivissimi, bellissimi, con tante domande sull’Eucaristia, la
Chiesa, la vita cristiana… alcune semplicissime, altre profondissime: sete di
sapere, interesse per tutto.
Mi ha impressionato soprattutto la
voglia di essere protagonisti nella vita della Chiesa. Non si rassegnano a
rimanere spettatori passivi, vogliono capire il loro essere popolo sacerdotale,
partecipare ad una liturgia viva.
Soprattutto le ragazze, più che
avere rivendicazioni hanno il desiderio di assumersi responsabilità, in prima
persona, di vedere riconosciuto e valorizzato il loro essere donne.
Nel comune disinteresse è bello
vedere una generazione che vuole prendere nelle proprie mani il futuro della
comunità cristiana.
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