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Quarant’anni fa partecipai al primo congresso sul carisma,
di cui p. Francis George era uno degli organizzatori. Il suo intervento
iniziale, sui criteri per scoprire e vivere il carisma del fondatore oggi, è
stato fondamentale per tutti i miei successivi studi. Aprì la strada al
triplice approccio al carisma: storico, esperienziale, ermeneutico, che tanti
frutto ha portato nella ricerca.
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Indicava proprio nella comunità il luogo di interpretazione
del carisma, in analogia alla comunità cristiana: «Vi è una comunità cristiana
perché tutti, nel presente, interpretiamo l’evento del passato – Cristo – in maniera
tale da poter guardare in avanti verso la sua venuta nella gloria. Mentre
invece chi non guarda indietro verso il Cristo di Nazaret come Signore e
Salvatore e non guarda in avanti verso la Parusia, non è membro della comunità
cristiana. In quest’ultimo caso non c’è più una comune interpretazione. Ogni
comunità è l’incontro tra persone distinte che si riuniscono in nome di una memoria
fatta insieme e di una speranza condivisa insieme. In questo senso tutta la
comunità è una comunità di interpretazione».
È quello che anche questi giorni sto vivendo qui ad Aix con
Oblati di 9 nazioni.
Grazie p. Francis per averci avviati, con tanta sapienza, in
questa meravigliosa ricerca.
Ho anche un altro piccolo ricordo, tra i tanti. Il giorno nel quale venne creato cardinale dal papa, andai a salutarlo, durante il ricevimento in Vaticano. C'era moltissima gente attorno a lui. Quando mi dive, da lontano, lasciò gli altri e mi corse incontro gridando non il mio nome, ma: "Chiara"! Mi vedeva non soltanto come un Oblato, al quale aveva insegnato come studiare il Fondatore, ma anche come n discepolo di Chiara, quasi fossi diventato io stesso un'altra Chiesa. Grazie anche di questo augurio, p. Francis...
Ora è tempo di
leggere il libro nel quale racconti la tua esperienza di vita: The
Difference God Makes: A Catholic Vision of Faith, Communion, and Culture
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