Ieri a Chicago i funerali del cardinale della città, p.
Francis George, quarto cardinale Oblato. Se oggi sono qui ad Aix ad animare una
sessione di studio sul carisma del fondatore lo debbo anche a lui.
Quarant’anni fa partecipai al primo congresso sul carisma,
di cui p. Francis George era uno degli organizzatori. Il suo intervento
iniziale, sui criteri per scoprire e vivere il carisma del fondatore oggi, è
stato fondamentale per tutti i miei successivi studi. Aprì la strada al
triplice approccio al carisma: storico, esperienziale, ermeneutico, che tanti
frutto ha portato nella ricerca.
«Lo “spirito” di un Fondatore – scrisse allora, e si era
agli inizi di questi studi – trova la sua sorgente in una grazia (charis) che
gli è donata. Come ogni grazia è un dono personale. Ma, poiché egli ha fondato
un istituto pubblico nella Chiesa, la grazia ricevuta implica conseguenze di
grande portata. I suoi “discepoli” abbracciano un modo di vivere e di vedere
che deriva in qualche modo dalla sua visione, dalla sua opera, dalla grazia della
sua vita, o che è ispirato ad esse. Per questo si può parlare di un “carisma
collettivo”, di una visione propria ad un gruppo».
Indicava proprio nella comunità il luogo di interpretazione
del carisma, in analogia alla comunità cristiana: «Vi è una comunità cristiana
perché tutti, nel presente, interpretiamo l’evento del passato – Cristo – in maniera
tale da poter guardare in avanti verso la sua venuta nella gloria. Mentre
invece chi non guarda indietro verso il Cristo di Nazaret come Signore e
Salvatore e non guarda in avanti verso la Parusia, non è membro della comunità
cristiana. In quest’ultimo caso non c’è più una comune interpretazione. Ogni
comunità è l’incontro tra persone distinte che si riuniscono in nome di una memoria
fatta insieme e di una speranza condivisa insieme. In questo senso tutta la
comunità è una comunità di interpretazione».
È quello che anche questi giorni sto vivendo qui ad Aix con
Oblati di 9 nazioni.
Grazie p. Francis per averci avviati, con tanta sapienza, in
questa meravigliosa ricerca.
Ho anche un altro piccolo ricordo, tra i tanti. Il giorno nel quale venne creato cardinale dal papa, andai a salutarlo, durante il ricevimento in Vaticano. C'era moltissima gente attorno a lui. Quando mi dive, da lontano, lasciò gli altri e mi corse incontro gridando non il mio nome, ma: "Chiara"! Mi vedeva non soltanto come un Oblato, al quale aveva insegnato come studiare il Fondatore, ma anche come n discepolo di Chiara, quasi fossi diventato io stesso un'altra Chiesa. Grazie anche di questo augurio, p. Francis...
Ora è tempo di
leggere il libro nel quale racconti la tua esperienza di vita: The
Difference God Makes: A Catholic Vision of Faith, Communion, and Culture
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