Ai piedi del poggio, lungo la via, sul muro di un casolare
diroccato, è incavato un tabernacolo (per quanto ancora?) dove splende una
dolcissima icona di Maria che allatta il figlio Gesù. Più avanti scorgo una
lapide, datata 1947, e posta da i non meglio noti G. e A. Simoni:
Ascolta o Santa Vergine
Chi il tuo soccorso implora,
assistici pietosa
adesso e all’ultim’ora,
tu dopo Dio sei l’unica
speme del mondo inter.
Nel mio passeggio ecco un altro tabernacolo, questa volta
ben conservato, che ritrae l’Immacolata. Lo sovrasta una scritta, postavi da
Antonio Di Leonardo Ceccatelli, li 20 ottobre 1732, che non parla tanto di
Maria quanto degli effetti che il suo “sì” ha prodotto nel diavolo, antico
serpe, che non avrebbe tentato Eva se avesse saputo che da quel peccato sarebbe
sorta tanta grazia:
Vergine bella allor che l’alto
avviso
A te l’angiol portò, come mai
tinse
L’antico serpe di gran rabbia il
viso.
Ah se la prima donna altero ei
vinse,
odiò la sua vittoria, odiò il
suo inganno,
che troppo ei n’ebbe poscia, e
scorno, e danno.
Testimonianze semplici e ancora eloquenti dell’amore per
Maria.
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