La settimana scorsa sul blog ho scritto sul senso di responsabilità che ogni persona è chiamata ad assumersi nel proprio ambito familiare, sociale, ecclesiale… Questo vuol dire, mi ha chiesto qualcuno, che dobbiamo essere in continua agitazione e portare avanti programmi su programmi?
Sono tante le modalità di assumersi le
proprie responsabilità ed essere pienamente attivi. Dipende dal compito che si
ha, dall’età, dalle energie… Più si va avanti nella vita e più tutto si essenzializza,
si semplifica. L’impegno andrebbe coniugato sempre più con la leggerezza.
Certamente occorre svolgere le proprie mansioni con impegno, serietà, coscienza;
fare con generosità la propria parte in tutto e con tutti; essere creativi… Ma
ci sono anche altri modi. Ad esempio:
Pregare, mettendo tutto nelle mani di Dio che
vede e provvede, con piena fiducia, sapendo che tutto e tutti sono suoi e che
tutto e tutti gli stanno a cuore più di quanto non lo stiano a noi.
Accettare con amore la propria impotenza
davanti a situazioni che non hanno soluzione, nella consapevolezza che anche
questo patire porta frutto.
Testimonianza la bellezza e la gioia delle
proprie scelte, senza pretese né giudizi.
Il mondo la abbiamo ricevuto in dono quando
siamo venuti al mondo. La lasciamo in dono a chi ci segue…
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