2 maggio 2022
Ieri sera ho percorso l’intero stretto camminamento che
circonda interamente la cattedrale di Moulins. Da lassù la città mostra i suoi
tetti aguzzi sugli edifici bassi che non superano i tre piani e che la
disegnano “a misura d’uomo”. Sulla cornice, oltre ai lupi e agli altri animali
fantastiche posti dal medioevo a difesa delle cattedrali, vi è una compagnia
più dolce, di suonatori e cantanti che con le loro silenziose melodie allietano
gli abitanti nascosti in basso nelle strade e nelle case.
Stamani, in attesa del treno che mi porterà ad Aix, ripercorro alcune vie del centro, ordinate, allargantesi in parchi, piazze, viali: una città ariosa, calma, tranquilla, inondata dal sole primaverile. Una cittadina di campagna. Entro nella monumentale chiesa del Sacro Cuore in superbo stile gotico. Sembra sia la prima chiesa parrocchiale dedicata al Sacro Cuore.
In una cappella laterale una donna, giovane, ha appena acceso una
candela davanti alla statua dell’Immacolata di Lourdes, ed ora sta immobile, in
preghiera. Da dietro mi unisco alla sua preghiera. Quando esce conto le candele
e i lumini accesi: 14. Vuol dire che tredici persone prima di lei sono già
passate e hanno pregato. In altre tre cappelle vedo altre candele accese,
soltanto una, tre, quattro… Altre persone sono passate. Ed è soltanto un lunedì
qualsiasi, a metà mattinata… Forse sono persone che non vanno a messa la
domenica: la frequenza in Francia è bassissima. Ma la pietà popolare è più
forte. Quella stessa che ho visto ieri al Pellegrinaggio della pace a Souvigny.
C’è più vita di quanto non appaia.
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