La mia passeggiata romana mi ha portato nell’inesauribile Piazza Navona e nella sua chiesa, sant’Agnese, ricca di santi, fino al fonte battesimale di santa Francesca Romana. Ho poi continuato fino a sant’Agostino dove, nel mezzo della navata, mi aspettava la statua di santa Rita attorniata da nuvole di rose in occasione della sua festa. Abitualmente percorro la navata sinistra, cominciando dalla Madonna dei pellegrini del Caravaggio, fino alla tomba di santa Monica, passando per la statua di sant’Anna del Sansovino e l’affresco di Elia di Raffaello. Oggi invece me la sono presa con calma e ho indugiato sulla navata di sinistra.
Per la prima volta ho visto la cappella del Crocifisso di
san Filippo Neri. Giovane studente presso lo studium dei padri Agostiniani,
Filippo sostava a lungo in preghiera davanti a quale Crocifisso, fino a quando decise
di vendere i suoi libri e di percorrere la sua strada, dietro al Crocifisso.
Nell’inginocchiatoio davanti alla cappella vi è una preghiera che mi ha
particolarmente colpito. Ho chiesto a uno dei Padri chi ne fosse l’autore ed
egli deciso: “San Filippo Neri!”. Ho i miei dubbi, ma è comunque molto bella:
Amabilissimo Gesù mio Signore crocifisso,
unito a Maria santissima addolorata,
adoro le tue sante piaghe:
le piaghe delle tue mani divine,
sempre pronte a guarire e consolare;
le piaghe dei tuoi piedi che passarono
facendo del bene a tutti;
la piaga del tuo costato, da cui
sgorgarono sangue e acqua
per la nostra salvezza;
la piaga della tua spalla che
sopportò il peso della croce che
portasti per i miei peccati.
Ti ringrazio dell’amore infinito
con il quale hai accettato
tanti e così atroci dolori
per espiare i miei peccati,
che detesto con tutto il cuore.
Ti prego mio Signore Crocifisso:
concedi alla tua Chiesa
di essere nel mondo
testimone fedele del tuo Vangelo
e a tutti i tuoi figli
di camminare sulla via
del comandamento nuovo
dell’amore. Amen.
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