27-29 maggio: siamo finalmente al Secondo
Convegno dei Laici Oblati, tanto atteso. La preparazione è risultata un autentico
processo sinodale, che ha coinvolto centinaia di laici oblati in tutto il mondo:
hanno partecipato a laboratori e sessioni di condivisione generando idee, progetti,
sogni per vivere il carisma oblato. Il Congresso farà conoscere molte testimonianze
dalle diverse parti del mondo.
Le persone si radunano nei diversi Paesi, in
tutti i continenti – gli italiano a Sassone e una delegazione in Polonia – e tutti
sono collegati via streaming. Ogni intervento è tradotto nelle tre lingue ufficiali:
francese, inglese, francese.
A me il compito di tracciare in pochi minuti
una lunga meravigliosa storia:
Laici Oblati: la nostra storia
Conoscete Adolphe Tavernier? Forse è
il primo laico oblato. Apparteneva a quel gruppo di giovani che sant’Eugenio
aveva riunito attorno a sé e che presero possesso della cappella della Missione
ad Aix nel 1815. Prima ancora degli Oblati sono nati i giovani laici.
Adolphe aveva 15 anni quando, all’inizio del
1814, entrò a far parte dell’Associazione dei giovani di Aix. Divenuto
avvocato, sant’Eugenio il 27 dicembre 1823, benedisse il suo matrimonio.
Il Fondatore lo consultava spesso come avvocato su diverse questioni
riguardanti la famiglia e la Congregazione. Conserviamo una bella
corrispondenza tra i due, che 10 anni dopo la morte del Fondatore, Alphonse
pubblicò nel libro Alcuni ricordi del vescovo Charles Eugène de Mazenod.
Conoscete Teresa
Bonneau? È forse la prima laica oblata. È
entrata nella prima comunità di Aix prima ancora degli Oblati. In quella casa
c’era un pensionato di ragazze e Teresa era a servizio delle ragazze. Quando il
pensionato lasciò il posto alla comunità oblata quella giovane donna passò a
lavorare con i missionari. Per quasi 50 anni ha cucinato per gli Oblati,
sistemato la casa, lavato…
In poche parole: Adolphe e Térèse
potremmo nominarli patroni del laicato oblato.
Ma la storia è appena iniziata. L'anno
seguente alla partenza dei primi missionari oblati per il Canada (1842), Mons.
de Mazenod concede al signor Olivier Bertelet e alla moglie la
partecipazione ai "meriti dei sacrifici, delle preghiere, dei digiuni e di
tutte le buone opere in generale" della Congregazione, come segno di
riconoscenza per l'aiuto che la coppia aveva prestato agli Oblati di Montreal.
Potremmo nominarli patroni degli Oblati
onorari.
Sant’Eugenio ha gettato un seme che si è poi
sviluppato in quell'albero magnifico che è l'Associazione Missionaria di Maria
Immacolata e le numerose altre associazioni missionarie.
Le iniziative per far nascere un laicato
oblato
Il Capitolo Generale
del 1879 auspicava l’istituzione di una Associazione, una specie di Terz'
Ordine con un legame spirituale con la Congregazione.
Il Provinciale della
Provincia anglo‑irlandese fece presente che nel 1876 a Inchicore era già stata
fondata una "Associazione dell'Immacolata Concezione", che contava
10.000 membri.
In Germania nel 1894 nasce
la "Associazione Missionaria di Maria".
In Francia nasceva l’Oeuvre des vocations.
Le associazioni di laici oblati sono quindi nate e si sono sviluppate a
livello locale, con grande varietà e creatività.
Nel 1896 p. Louis
Soullier, Superiore Generale, indirizza alla Santa Sede una richiesta di
indulgenze per queste associazioni chiamandole con un unico nome: Association de Marie Immaculée. Indica
tre finalità: favorire e sostenere le vocazioni, preghiera e offerta,
pellegrinaggi a dei celebri santuari mariani.
Finalmente Mons. Dontenwill, il 7 giugno 1929, propone
una federazione di associazioni che, pur avendo lo stesso scopo, impieghino i
mezzi più adatti alle persone e alle situazioni locali.
Così scriveva:
«L’Associazione di Maria Immacolata intende raggruppare attorno a noi gli amici
delle nostre opere, soprattutto delle nostre missioni. Sotto la protezione di
Maria Immacolata, Madre di misericordia, sono gli apostoli ausiliari dei
Missionari Oblati; in qualche modo fanno parte della nostra famiglia religiosa;
partecipano alle sue gioie e ai suoi dolori, alle sue battaglie e alle sue
lotte; gioiscono dei suoi successi. (Circulaires administratives, 4,
p. 151-152, 157)
L’Associazione Missionaria di Maria Immacolata
Il Capitolo del 1947
si pronuncia energicamente per l’unificazione di tutte le associazioni e viene
approvato il nuovo nome: Associazione
Missionaria di Maria Immacolata.
L’anno dopo Padre
Léo Deschâtelets, il 25 gennaio 1948, pubblica una circolare sull’AMMI: «Uno degli scopi dell’Associazione,
che noi consideriamo il primo e il più importante, è la formazione
profondamente cristiana dei nostri Associati. […] Se pensiamo che i nostri
Associati fanno parte, in qualche modo, della nostra famiglia religiosa,
dobbiamo lavorare seriamente alla loro santificazione personale e a formare in
loro un vero spirito missionario. [...] L’ideale dell’Oblato di Maria
Immacolata è talmente bello che vale la pena trasfonderlo nel cuore dei fedeli.
È un tesoro da condividere. (Circolare
n. 182, 25 gennaio 1948, Circulaires
administratives, 5, p. 208-218)
L’altra tappa
fondamentale è quella del 1972, quando il Capitolo Generale inserisce nelle
Costituzioni e Regole un articolo sulla Associazione Missionaria di Maria
Immacolata
Infine nel 1982 le Regole
offrono una nuova presentazione del laicato oblato aperto ad altre espressioni
oltre all’AMMI.
Dal 18 al 21 maggio 1996
si celebra il primo congresso internazionale dei laici associati a Aix-en-Province.
Dal sistema
tolemaico a quello copernicano
Spesso il rapporto
religiosi-laici è stato pensato su un modello che richiama il sistema
tolemaico: la terra al centro con il sole e altri pianeti che gli ruotano
attorno. Al centro ci sono gli Oblati, detentori del carisma, attorno ad essi
ruotano i laici.
Forse occorre pensare i rapporti secondo il
sistema copernicano, con il sole al centro e i pianeti che gli ruotano attorno.
Al centro c’è il carisma di sant’Eugenio e attorno ruotiamo tutti, a cerchi
concentrici. L’“astro” più vicino al sole sono forse gli Oblati, che per primi
hanno ricevuto il carisma e lo ha incarnato, poi altri gruppi e altre persone
che partecipano in forma diversa alla stessa vita.
Nasce, come afferma Papa Francesco, «una
“famiglia carismatica” – noi potremmo dire: la grande Famiglia Oblata –
composta di religiosi, religiose, consacrati secolari e fedeli laici. Nessuna
di queste realtà è da sola depositaria o detentrice unica del carisma, ma
ognuna lo riceve in dono e lo interpreta e attualizza secondo la sua specifica
vocazione, nei diversi contesti storici e geografici. Al centro rimane il
carisma originario, come una fonte perenne di luce e di ispirazione, che viene
compreso e incarnato in modo dinamico nelle diverse forme. Ognuna di esse viene
offerta alle altre in uno scambio reciproco di doni che arricchisce tutti, per
l’utilità comune e in vista dell’attuazione della medesima missione. [...] Siate
sempre più consapevoli che “è nella comunione, anche se costa fatica, che un
carisma si rivela autenticamente e misteriosamente fecondo” (Evangelii gaudium, 130)» (18 marzo
2019).
Pe informazioni:
“Living as Oblate People” | OMI
World
C’è un canale per ogni lingua.
English –
https://www.youtube.com/channel/UCSXnDqucwV12qNkEg44uTWg
French –
https://www.youtube.com/channel/UC98nhRXj-LCHwOeMWOj0ZVw
Spanish –
https://www.youtube.com/channel/UC15u2CWaMiIXwWaX38PENTw