giovedì 21 aprile 2022

I magnifici tre

Per oltre 50 anni, dalla fine degli anni Sessanta del 1900 fino quasi agli anni Venti del 2000, la formazione degli Oblati italiani è stata segnata dalla figura di tre persone, p. Angelo Dal Bello, p. Marino Merlo, p. Sante Bisignano. I formatori, a Marino e Vermicino, si sono succeduti numerosi in quegli anni, ma questi tre Oblati hanno dato un’impronta fondamentale che ha guidato il percorso di tanti.

Per comprendere appieno il loro contributo occorrerebbe collocarlo nell’intero arco della storia della formazione iniziata con la nascita del Centro giovanile a Marino (1967), seguita dal Noviziato, sempre a Marino (1969), e poco dopo dallo Scolasticato di Vermicino (1973).

Non mancano gli scritti e gli studi su questo percorso, sia a Vermicino che a Marino. Sulla comunità di Marino ricordo, tra gli altri: F. Ciardi, Vocazioni in una comunità che vive il Vangelo: gli Oblati di Maria Immacolata, in “Rogate Ergo”, marzo 1979, p. 39-42; S. Bisignano, Insieme sulla strada di Gesù, in “Gen’s”, marzo 1980, p. 6-10; S. Natoli, Comunità degli Oblati di Maria Immacolata. Centro Giovanile “A. Messuri”. Marino (Roma), in AA.VV., Vocazioni giovanili e comunità di accoglienza, Roma 1982, p. 71-80; F. Ciardi, Rinnovamento comunitario e rinascita delle vocazioni, in AA.VV., La vocazione religiosa oggi, Roma 1985, p. 153-172. Lo studio fondamentale rimane quello di A. Di Lizia, Il Centro Giovanile di Marino. Analisi di una esperienza comunitaria e vocazionale, Frascati 1980, cui ha fatto seguito L. Polello, Non fatelo per voi. Marino, storia di una comunità (2019).

Non ho voluto rievocare la storia delle istituzioni e le metodologie formative degli Oblati in Italia, ma fare memoria dei tre Padri che, fino all’ultimo, hanno dedicato a queste realtà tutta la loro vita. È così nato questo libro, fatto di poche note veloci, semplicemente evocative, di loro scritti e di tante testimonianze. Senza pretese. Con un taglio personale.

È un debito di riconoscenza, una memoria gradita e doverosa, il ricordo di un esempio che chiede di essere mantenuto vivo.

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