La foto potrebbe essere il ritratto di Maria con Gesù Bambino: un Natale… in Bangladesh. È la mamma di Arun, col quale abito qui a Roma. È morta il 15 maggio. A causa della pandemia il figlio non è potuto esserle vicino negli ultimi giorni di malattia e neppure essere presente al funerale.
Era una bambina orfana, lasciata in un ospedale del
Bengala occidentale, in India. Nessuno conosceva il suo nome, l’origine, la religione…
Un'infermiera del Bangladesh, che lavorava in quell’ospedale, la prese con sé. La
portò poi in Bangladesh e la affidò alla famiglia di suo fratello. La bambina fu
battezzata e le fu dato il nome di Agnes Costa.
Si è sposata quando aveva circa 14 anni. Il fratello
maggiore del marito diceva che il loro padre – il nonno di Arun – aveva portato
in sposa per il figlio minore la ragazza più bella dei cinque villaggi dei dintorni.
“Il ricordo più bello della mamma – racconta Arun – è
quando mio padre e mia madre mi hanno offerto al vescovo Moses Costa durante la
Messa della mia ordinazione nel 2002. Ho visto lacrime di gioia nei suoi occhi.
Nel 2018, quando ero in Bangladesh in vacanza, la mamma mi disse che voleva confessarsi.
Ero indeciso, ma alla fine ho accettato a condizione che, dopo la sua
confessione, ascoltasse la mia confessione. È un bel ricordo. Quando è morta, aveva
in mano il rosario che le avevo portato da Roma durante la mia ultima vacanza”.
“Sarò vostra madre da viva e da morta”, scriveva sant’Angela Merici. Credo che ogni mamma possa dire queste parole. Una madre è madre per sempre. È la persona che generalmente più di tutti ha cura dei figli, si interessa a loro con affetto attento e sollecito, si occupa e si preoccupa di loro, li segue, a volte anche in silenzio, spesso impotente davanti al loro futuro, ma sempre partecipe del loro cammino, gioendo e soffrendo… L’amore materno è fedele per natura.
What beautiful memories of a mother. Please pass on my condolences and prayers to Arun. God knew what he was doing!
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