“Si staccò da loro e veniva portato su, in cielo” (Lc 24, 46.53).
Soltanto con la sua salita al cielo e con l’atto di
sedersi alla destra del Padre la missione di Gesù trova la sua compiutezza.
Soltanto adesso è veramente il Signore del cielo e della terra. Soltanto adesso
può inviare, assieme al Padre, lo Spirito perché continui la sua missione. Da
lì verrà a giudicare i vivi e i morti, con la potenza che gli viene dalla sua
morte e resurrezione. Dal Padre era venuto, al Padre doveva tornare.
Non vi torna come era partito. Vi torna portando con sé
la natura umana, che non aveva quando era partito. La sua corporeità, e con
essa l’umanità e la creazione. Tutto era uscito dal seno del Padre attraverso
il Verbo, tutto vi torna attraverso il Verbo incarnato. Che disegno
straordinario.
E noi ne siamo pienamente coinvolti. Prima di tutto
perché sappiamo che è andato a prepararci un posto: è in avanscoperta! Va ancora
a compiere una missione. Saperlo lì a prepararci un posto non ci dà un’immensa
gioia e una ferma speranza?
Inoltre egli porta con sé la nostra umanità: ci apre
il cielo e ci fa già sedere con lui alla destra del Padre. È tutti noi!
Al mattino presto, prima che inizi il programma del
ritiro, approfitto per stare ancora un po’ con san Luigi Maria Grignon de
Montfort. Questa mattina ho visitato la “Casa lunga” (si chiama così perché è
proprio stretta e lunga), dove sono venute ad abitare, subito dopo la morte del
santo, le suore da lui fondate. Poi la casa è passata ai missionari. Oggi è
memoriale nel quale si ritrova tutta la famiglia monfortana.
Memorie preziose, che raccontano dei primi tempi e che
invitano alla fedeltà carismatica…
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