Nel carcere Mamertino che vide insieme i due santi |
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così l’inno dei primi vespri della festa dei santi Pietro e Paolo.
Roma
può dirsi davvero beata per aver avuto questi due santi.
Clemente
Romano, terzo successore di Pietro, nella lettera scritta attorno al 96 parla
del martirio di Pietro. Sarebbe venuto a Roma la prima volta nel 42 ed abitò
nella casa di santa Pudenziana, santa Prassede, santa Prisca, case dove si
radunavano le prime comunità cristiane.
Paolo
vi giunse nella primavera del 61, seguendo la via Appia, come narrano gli Atti
degli Apostoli. Nel primo soggiorno stessa agli arresti domiciliari in una casa
in affitto in riva al Tevere, poco distante dall’Isola Tiberina, dove ora sorge
la chiesa di san Paolo alla Regola. Fu poi forse anche nella casa di Prisca e
Aquila.
Tutti
e due tornarono a Roma più tardi per subirne il martirio, ed oggi abbiamo le
loro tombe.
Ci
sono santi più grandi di loro?
A
Pietro Gesù stesso disse: “Beato tu, Pietro!”
E a
Paolo: “Ti basta la mia grazia”.
Anche
a noi ci basta la sua grazia, per renderci beati.
Felix Roma e Felices anche noi!
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