venerdì 28 giugno 2019

O Roma felix

Nel carcere Mamertino
che vide insieme i due santi


Inizia così l’inno dei primi vespri della festa dei santi Pietro e Paolo.
Roma può dirsi davvero beata per aver avuto questi due santi.
Clemente Romano, terzo successore di Pietro, nella lettera scritta attorno al 96 parla del martirio di Pietro. Sarebbe venuto a Roma la prima volta nel 42 ed abitò nella casa di santa Pudenziana, santa Prassede, santa Prisca, case dove si radunavano le prime comunità cristiane.
Paolo vi giunse nella primavera del 61, seguendo la via Appia, come narrano gli Atti degli Apostoli. Nel primo soggiorno stessa agli arresti domiciliari in una casa in affitto in riva al Tevere, poco distante dall’Isola Tiberina, dove ora sorge la chiesa di san Paolo alla Regola. Fu poi forse anche nella casa di Prisca e Aquila.
Tutti e due tornarono a Roma più tardi per subirne il martirio, ed oggi abbiamo le loro tombe.
Ci sono santi più grandi di loro?

A Pietro Gesù stesso disse: “Beato tu, Pietro!”
E a Paolo: “Ti basta la mia grazia”.
Anche a noi ci basta la sua grazia, per renderci beati.
Felix Roma e Felices anche noi!


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