Era un laico nel pieno
della giovinezza, 27 anni, quando Eugenio de Mazenod si presentò dal suo
vescovo ad Aix e gli propose di onorare in maniera speciale il Sacro Cuore di
Gesù istituendo in diocesi l’adorazione eucaristica ogni primo venerdì del
mese.
Poco prima era entrato a
far parte di circolo di amici che padre Magy, ex gesuita, aveva raccolto a
Marsiglia attorno alla statua del Sacro Cuore. Qui aveva incontrato Julie de
Glandèves, che con le sue tre sorelle aveva visto il proprio padre ghigliottinato dalla
Rivoluzione francese. Agli occhi di sant’Eugenio erano delle eroine perché, a
rischio della vita, avevano accolto e nascosto nella loro casa un sacerdote. A loro
per prime Eugenio aveva confidato il desiderio di entrare in seminario.
Con Julie intrattenne una fitta
corrispondenza che mostra il comune amore per il Cuore di Gesù e per la
diffusione del suo culto. Appena lei sa che Eugenio è riuscito a stabilire in Aix
la pratica della devozione al Sacro Cuore gli scrive dicendogli che anche lei,
spiritualmente, sarà presente nella chiesa dell’adorazione e lo invita a non
scoraggiarsi se all’inizio verranno poche persone, perché «so che il Cuore di
Gesù pieno di tenerezza per gli uomini, anche peccatori, fa miracoli e voi lo
costaterete».
Fa miracoli! Oggi come allora.
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