«La comunità religiosa rivela alla Chiesa la sua
più profonda ragione di essere: seguire Cristo in modo libero e radicale, per
goderne la Presenza, per condividere il suo cammino pasquale, per giungere
attraverso Lui all’intimità col Padre. Per mettersi poi anche con lui al
servizio dell’umanità intera: sì da vincolare tutti nel vero e definitivo Corpo
glorioso di Cristo». È una delle tante sue affermazioni lapidarie che ho
raccolto dai suoi scritti e trascritte nei miei.
Bruno Secondin, un amico. È stato il correlatore
della mia tesi di dottorato. Abbiamo partecipato insieme a tanti convegni,
abbiamo condiviso idee e sogni. Persona schietta, critica come lo sono i
profeti, insoddisfatto perché puntava sempre oltre. Negli ultimi anni si è
addolcito, la sua scienza si era trasformata tutta in sapienza.
Abbiamo avuto la gioia di rappresentare, lui gli
ordini mendicanti io le congregazioni religiose, alla celebrazione del 2
novembre 2013, l'ultima presieduta da Benedetto XVI, pochi giorni prima delle sue dimissioni.
Era la prima volta che lo vedevo con l’abito solenne Carmelitano e lui era la
prima volta che mi vedeva con quello da Oblato.
L’ultimo incontro è stato durante i giorni del seminario
organizzato dalla Congregazione della vita consacrata, a cui abbiamo
partecipato insieme. Era ormai molto ammalato, ma ha seguito tutto con l’interesse
di sempre, ma ha seguito tutto, a cominciare dalla mia
relazione, e abbiamo potuto parlare a lungo della vita religiosa, della Chiesa, di noi
stessi. Era nella pace, quasi fosse pienamente riconciliato con tutto e con
tutti.
Il momento più bello vissuto con lui è stato precedentemente,
dopo gli esercizi spirituali che aveva predicatio al Papa e alla Curia romana. Sono
andato a trovarlo alla Traspontina e mi sono fatto raccontare l’esperienza vissuta nel guidare gli esercizi. Mi ha raccontato del suo rapporto con
il Papa, di come gli aveva parlato con la consueta parresia, di come fosse
rimasto colpito dalla sua umiltà e dal suo ascolto… Era colmo di una gioia
profonda.
Ho ricevuto la notizia della sua morte mentre ero
in India.
Un amico in cielo che mi aspetta…
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