Ultimo
giorno in India, domattina, prestissimo, si riparte per Roma.
Giorno
di festa e di riposo, con l’insediamento solenne del nuovo consiglio
provinciale e la riconferma del provinciale, un piccolo gruppo a servizio della
missione oblata in India.
Inizio
la giornata salendo ancora una volta al colle del martirio di san Tommaso. È
presto e ci sono pochi pellegrini. È bello vederli pregare e cantare. Una
preghiera tattile, che ha bisogno di toccare ogni immagine, ogni statua, quasi
per un contatto fisico con il divino. D’altra parte questo è il santuario di
san Tommaso che vuole toccare le piaghe del Signore risorto. Mi fanno
impressione soprattutto questi uomini neri come il carbone, con cesti di
capelli ispidi, che pregano con le braccia aperte e con la semplicità dei
bambini scostano il sari della Madonna e pudicamente le accarezzano i piedi.
Quanta fede semplice e profonda!
Il
pomeriggio alla tomba di san Tommaso, nella cripta della cattedrale. Altro
luogo di pellegrinaggio. Naturalmente Giovanni Paolo II è stato anche qui… e io
lo seguo ovunque.
Provo
ad avanzare riserve critiche d’ordine storico su alcuni aspetti della presenza
di san Tommaso a Chennai, ma è tempo perso, qui la storia e la razionalità sono
limitatissime opzioni occidentali. La realtà è ben al di là della storia. Amen.
Non mancano poi le persone che mi chiedono di fare una foto con loro: dove la trovano una persona così esotica, bianca latte...
La
cattedrale è sulla lieve collina che domina il mare, nel luogo d’insediamento
dei Portoghesi. Scendo sulla spiaggia, vasta, pulita, piena di famiglie che
godono la brezza del mare. Tutti rigorosamente vestiti, nessuno che fa il
bagno, anche se si lasciano lambire i piedi dall’acqua. C’è una incredibile
aria di festa. Al tramonto distendono le stuoie e si preparano a cenare,
approfittando dei numerosi chioschi che stanno friggendo pastelle e delle
macchine che macinano le canne da zucchero spremendone il succo. Giostre
minimali e fantasiose, tutte rigorosamente manovrate a mano, fanno la gioia dei
bambini.
Avvicino
i pescatori mentre puliscono e preparano le reti per la pesca di domattina.
Un
mondo semplice, arcaico, che mi lascia un gusto buono dell’India.
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