domenica 9 giugno 2019

Sulla tomba di san Tommaso



8 giugno
Ultimo giorno in India, domattina, prestissimo, si riparte per Roma.
Giorno di festa e di riposo, con l’insediamento solenne del nuovo consiglio provinciale e la riconferma del provinciale, un piccolo gruppo a servizio della missione oblata in India.
Inizio la giornata salendo ancora una volta al colle del martirio di san Tommaso. È presto e ci sono pochi pellegrini. È bello vederli pregare e cantare. Una preghiera tattile, che ha bisogno di toccare ogni immagine, ogni statua, quasi per un contatto fisico con il divino. D’altra parte questo è il santuario di san Tommaso che vuole toccare le piaghe del Signore risorto. Mi fanno impressione soprattutto questi uomini neri come il carbone, con cesti di capelli ispidi, che pregano con le braccia aperte e con la semplicità dei bambini scostano il sari della Madonna e pudicamente le accarezzano i piedi. Quanta fede semplice e profonda!


Il pomeriggio alla tomba di san Tommaso, nella cripta della cattedrale. Altro luogo di pellegrinaggio. Naturalmente Giovanni Paolo II è stato anche qui… e io lo seguo ovunque.
Provo ad avanzare riserve critiche d’ordine storico su alcuni aspetti della presenza di san Tommaso a Chennai, ma è tempo perso, qui la storia e la razionalità sono limitatissime opzioni occidentali. La realtà è ben al di là della storia. Amen.

Non mancano poi le persone che mi chiedono di fare una foto con loro: dove la trovano una persona così esotica, bianca latte...


La cattedrale è sulla lieve collina che domina il mare, nel luogo d’insediamento dei Portoghesi. Scendo sulla spiaggia, vasta, pulita, piena di famiglie che godono la brezza del mare. Tutti rigorosamente vestiti, nessuno che fa il bagno, anche se si lasciano lambire i piedi dall’acqua. C’è una incredibile aria di festa. Al tramonto distendono le stuoie e si preparano a cenare, approfittando dei numerosi chioschi che stanno friggendo pastelle e delle macchine che macinano le canne da zucchero spremendone il succo. Giostre minimali e fantasiose, tutte rigorosamente manovrate a mano, fanno la gioia dei bambini.
Avvicino i pescatori mentre puliscono e preparano le reti per la pesca di domattina.
Un mondo semplice, arcaico, che mi lascia un gusto buono dell’India.


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