«In verità io vi
dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere
qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono
due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro» (Mt 18, 15-20).
“Emmanuele”, Dio con noi: è il nome che viene dato a Gesù all’inizio
del Vangelo.
“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”: è la
promessa che egli ci lascia al termine del Vangelo.
“Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono
io in mezzo a loro”: è la realtà profonda della Chiesa che egli ci sveli,
proprio a metà Vangelo.
Cos’è la Chiesa? È Gesù, presente tra quanti sono
uniti nel suo nome, ossia in lui stesso, nel suo amore, nella comune volontà di
sposare la sua causa e di adempiere le esigenze che essa comporta.
È il nostro sogno, il sogno di tutte le generazioni
cristiane: poter rivivere l’esperienza dei discepoli quando Gesù eri in mezzo a
loro; poter stare con lui, ascoltare la sua parola, vivere della sua vita, seguirlo
per le strade del mondo… È un’utopia? No, è realtà! Possiamo ancora averlo tra
noi.
Crediamo nella sua presenza eucaristica, abbiamo
imparato ad ascoltarlo nella proclamazione della parola di Dio, sappiamo
riconoscerlo nei suoi ministri e nei fratelli, specialmente nei piccoli e nei
poveri. Ma forse non crediamo abbastanza che egli è realmente presente in mezzo
a noi come lo era tra i discepoli. Riserbiamo, giustamente, la parola “presenza
reale” all’Eucaristia, eppure la sua presenza tra quanti sono uniti nel suo
nome non è meno “reale”. Possiamo portarlo per strada, nei nostri ambienti di
lavoro e di svago, renderlo presente nella società, nella politica, nell’economia.
Basta che lì dove siamo viviamo il comandamento dell’amore reciproco.
Quando ogni nostro incontro è motivato dall’amore,
allora egli è lì presente, luce, gioia, forza, e tutto intorno a noi inondi della
sua presenza e crea una comunità viva e ardente. Egli vuole continuare a
camminare per le nostre strade, tra la nostra gente. E noi vogliamo averlo ancora
tra noi.
Ti
ascoltiamo quando ci parli nel Vangelo.
Ti
troviamo nel fondo del cuore
quando
ci raccogliamo in preghiera per parlare con te.
Ti
adoriamo nel silenzio del tabernacolo.
Ti
riconosciamo nel volto dei fratelli che incontriamo ogni giorno.
Aprici
ora gli occhi perché sappiamo scoprirti in mezzo a noi
e
sentire la tua presenza promessa a quanti sono radunati nel tuo nome.
Manda
il tuo Spirito che diffonda nei cuori l’amore
e
crea la tua comunità
che
dilati lo spazio del tabernacolo
fino
a invadere ogni luoghi della vita ordinaria
e
renderlo tempio della tua presenza.
Fatti
presente in mezzo a noi a illuminare le menti,
come
quanto ti facesti presente in mezzo ai “due” in cammino verso Emmaus,
a
spiegare il senso delle Scritture,
a
farci ardere il cuore nella penetrazione amorosa del mistero,
a
comunicarci la forza per intraprendere il cammino di santità.
Tu
solo, il Santo in mezzo a noi, puoi essere la nostra santità.
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