“Preghiamo
per Padre Anthony morto il 16 settembre, 64 anni di professione, 86 anni di
età”. È il consueto ricordo degli Oblati che muoiono che si fa alla preghiera
del mattino.
“86
anni di età”, mi ripeto, “gli stessi di quando è morto mio babbo”.
86
anni, potrebbe essere anche la somma dei miei anni. “Preghiamo per Padre Fabio
Ciardi, morto il giorno tale, del mese tale nel 2034, 64 anni di professione,
86 anni di età”. Suonerebbe bene.
Un
pensiero che mi ha dato pace, perché mi ha dato il senso del limite.
Non
che sapessi che non sarei dovuto morire, ma era ancora un sentimento troppo
vago, lontano. Adesso prendo coscienza di un limite ben definito. Potrei morire
oggi o fra 30 anni, d’accordo, ma c’è anche un anno che potrei considerare il
punto finale, tra 17 anni. 17 anni, né troppi né pochi, il tempo giusto per
sognare ancora, fare programmi... ma non più in là di tanto.
Come
sono diverse le stagioni della vita. Da giovani non c’è il senso del limite, la
vita ha un orizzonte infinito, il tempo non passa mai e pensiamo che non finirà
mai. È un grande dono per la giovinezza, altrimenti non si lancerebbe con
entusiasmo e fiducia nella vita.
In
quest’ultima fase c’è invece il dono della consapevolezza del limite della
vita. Un autentico dono, che aiuta a centellinare bene gli attimi che passano,
che dà serenità e gioia: stai andando verso il compimento. Il fine e la fine si
avvicinano e presto coincideranno.
Dono
di Dio poter dire: “è compiuto”. In fondo è lui che porta a compimento ciò che
ci ha dato di iniziare.
Ieri ho letto quel tuo testo "Il senso del limite" a una persona, con ancora delle responsabilità importanti, che ha la nostra stessa età e che mi parlava proprio di quelle stesse cose. Mi diceva: non ho parlato con nessuno di questo. Ma era contenta di vedere che anche altri hanno le stesse sensazioni interiori che aiutano a puntare sull'esenziale.
RispondiEliminagrazie della tua riflessione su "Il senso del limite".
RispondiEliminaPensavo che ero io solo ad avere quella esperienza, ma adesso vedo che non è così.
A me serve, come anche tu hai scritto, a guardare la vita in un alto modo. Più da Dio.