giovedì 28 luglio 2016

Un ritiro tra Aix, Firenze e Galilea



In questi giorni abbiamo vissuto un ritiro originale, itinerante, tra le vie di Aix e di Marsiglia, ripercorrendo l’esperienza carismatica di sant’Eugenio. Idealmente siamo stati anche a Firenze, perché quel carisma, da Aix, è stato trapiantato alla Santissima Annunziata.
Agli inizi dell’anno 1948 padre Gaetano Liuzzo viene nominato ufficialmente Direttore nazionale dell’Associazione Missionaria di Maria Immacolata A.M.M.I.
Il 25 gennaio 1948 il padre Generale, Leo Deschâtelets, aveva scritto una lettera in cui rilanciava l’Associazione missionaria degli Oblati “come il prolungamento della nostra Congregazione tra i fedeli”, al punto che “i suoi membri divengono gli apostoli ausiliari dei Missionari Oblati; essi fanno, in qualche modo, parte della famiglia religiosa... Gli associati sono i nostri cooperatori; bisogna dunque formarli alla nostra spiritualità… dar loro l’amore, la passione delle anime che infiamma il cuore di nostro Signore e che deve infiammare l’anima di ogni apostolo”.
P. Gaetano Liuzzo fu nominato direttore dell’Associazione missionaria in Italia. Durante le visite ai gruppi AMMI, il Padre coglieva sempre più chiaramente l’urgenza e la necessità di organizzare al meglio possibile la vita di questi laici-oblati. “La circolare del Padre Generale sull’AMMI – ricordava padre Liuzzo –  mi faceva pensare alla possibilità di avviare nell’AMMI qualcosa che... arieggiasse, in forma moderna, ciò che erano i Terzi Ordini per gli antichi Istituti... cioè un ‘movimento’ tra le ‘zelatrici’ che le rendesse più ‘figlie’ della Congregazione soprattutto con un più vivo spirito oblato che ne esprimesse e favorisse particolarmente la missionarietà. Ed ecco, inattesa, una doppia... voce esterna: due gruppetti di giovani ‘zelatrici’, tra loro distanti e sconosciuti, mi dicono: ‘Vogliamo essere come gli Oblati’. Un segno del Cielo!?”.

Al ritiro delle “zelatrici, che si tenne a Firenze, dal 18 al 22 agosto 1951, si presentano trentasei ragazze. Già il primo giorno il desiderio di alcune giovani si fece esplicita domanda, scritta su un foglietto: “Padre, come fare per diventare perfettamente sorelle degli Oblati e vivere più strettamente la loro spiritualità?”. “Risposi – continua il Padre nel suo racconto – : ‘diventare in pieno oblate in veste secolare’. Anzi diventare ‘Sorelle’ degli OMI (donde il primo nome di Sorelle Oblate)”
Al termine del ritiro, il 22 agosto 1951, festa del Cuore Immacolato di Maria, nella basilica della SS. Annunziata, davanti alla celebre immagine del Duecento, ricordando e continuando il “Sì” di Maria, alcune delle trentasei giovani formulano la loro consacrazione con le parole che il Padre aveva appena redatto. Erano nate le COMI.
Il 22 agosto 1951 e Firenze, scriverà Padre Gaetano molti anni più tardi, “sono la data e il luogo ‘teologico’ della nascita dell’Istituto con un proprio carisma che è la prima irradiazione in Italia del carisma oblato tra i laici. Nasceva il ‘piccolo incendio’ ed era incendio ‘mariano’. Gloria a Dio che lo ha ispirato e voluto… La storia mostrerà che era un progetto profetico, ispirato da Dio”.
Firenze e Aix hanno tuttavia radici ancora più profonde, risalgono alla chiamata stessa che Gesù rivolse a uomini e donne, sulla strade di Galilea, duemila anni fa. Il nostro ritiro ci ha così riportato alle vere origini…


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