In questi giorni abbiamo vissuto un
ritiro originale, itinerante, tra le vie di Aix e di Marsiglia, ripercorrendo l’esperienza
carismatica di sant’Eugenio. Idealmente siamo stati anche a Firenze, perché
quel carisma, da Aix, è stato trapiantato alla Santissima Annunziata.
Agli inizi
dell’anno 1948 padre Gaetano Liuzzo viene nominato ufficialmente Direttore
nazionale dell’Associazione Missionaria di Maria Immacolata A.M.M.I.
Il 25
gennaio 1948 il padre Generale, Leo Deschâtelets, aveva scritto una lettera in
cui rilanciava l’Associazione missionaria degli Oblati “come il
prolungamento della nostra Congregazione tra i fedeli”, al punto che “i suoi
membri divengono gli apostoli ausiliari dei Missionari Oblati; essi fanno, in
qualche modo, parte della famiglia religiosa... Gli associati sono i nostri
cooperatori; bisogna dunque formarli alla nostra spiritualità… dar loro
l’amore, la passione delle anime che infiamma il cuore di nostro Signore e che
deve infiammare l’anima di ogni apostolo”.
P. Gaetano
Liuzzo fu nominato direttore dell’Associazione missionaria in Italia. Durante
le visite ai gruppi AMMI, il Padre coglieva sempre più chiaramente l’urgenza e
la necessità di organizzare al meglio possibile la vita di questi laici-oblati.
“La circolare del Padre Generale sull’AMMI – ricordava padre Liuzzo – mi faceva pensare alla possibilità di avviare
nell’AMMI qualcosa che... arieggiasse, in forma moderna, ciò che erano i Terzi
Ordini per gli antichi Istituti... cioè un ‘movimento’ tra le ‘zelatrici’ che
le rendesse più ‘figlie’ della Congregazione soprattutto con un più vivo
spirito oblato che ne esprimesse e favorisse particolarmente la missionarietà. Ed
ecco, inattesa, una doppia... voce esterna: due gruppetti di giovani
‘zelatrici’, tra loro distanti e sconosciuti, mi dicono: ‘Vogliamo essere come
gli Oblati’. Un segno del Cielo!?”.
Al ritiro delle “zelatrici”,
che si tenne a Firenze, dal 18 al 22 agosto 1951, si presentano
trentasei ragazze. Già il primo giorno il desiderio di alcune giovani si fece
esplicita domanda, scritta su un foglietto: “Padre, come fare per diventare
perfettamente sorelle degli Oblati e vivere più strettamente la loro
spiritualità?”. “Risposi – continua il Padre nel suo racconto – : ‘diventare in
pieno oblate in veste secolare’. Anzi diventare ‘Sorelle’ degli OMI (donde il
primo nome di Sorelle Oblate)”
Al termine del ritiro, il 22 agosto
1951, festa del Cuore Immacolato di Maria, nella basilica della SS. Annunziata,
davanti alla celebre immagine del Duecento, ricordando e continuando il “Sì” di
Maria, alcune delle trentasei giovani formulano la loro consacrazione con le
parole che il Padre aveva appena redatto. Erano nate le COMI.
Il 22 agosto 1951 e Firenze,
scriverà Padre Gaetano molti anni più tardi, “sono la data e il luogo
‘teologico’ della nascita dell’Istituto con un proprio carisma che è la prima
irradiazione in Italia del carisma oblato tra i laici. Nasceva il ‘piccolo
incendio’ ed era incendio ‘mariano’. Gloria a Dio che lo ha ispirato e voluto…
La storia mostrerà che era un progetto profetico, ispirato da Dio”.
Firenze e Aix hanno tuttavia radici
ancora più profonde, risalgono alla chiamata stessa che Gesù rivolse a uomini e
donne, sulla strade di Galilea, duemila anni fa. Il nostro ritiro ci ha così
riportato alle vere origini…
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