È sempre bello tornare,
come ho fatto ieri, nel nostro santuario della Madonna della Guardia a Marsiglia.
Un bel fumetto ne racconta
la storia.
In cima alla collina che
domina la città di Marsiglia, dal XIII secolo sorgeva una cappella dedicata
alla Madonna della Guardia. Nel 1524 vi fu costruito un forte militare che
inglobò l'oratorio rimasto, tuttavia, luogo di culto, fino ai primi anni della
Rivoluzione francese. Nel 1802, la cappella fu riaperta al pubblico e nel 1823 il
nuovo vescovo, Fortuné de Mazenod, zio di sant’Eugenio, ne affidò il servizio
agli Oblati.
L’11 settembre 1853, Sant’Eugenio, dopo avere precedentemente ottenuto
il permesso dal Presidente della Repubblica, poi divenuto l’Imperatore
Napoleone III, poté abbattere la vecchia cappella e porre la prima pietra
di quello che oggi è il grande santuario di Marsiglia. Da lì, per un secolo,
sono partiti i missionari per tutto il mondo. Gli Oblati rimasero cappellani
fino all’espulsione dei religiosi dalla Francia nel 1903. La comunità, sempre numerosa, si prendeva cura anche di carceri,
ospedali, missioni popolari…
Sant’Eugenio
scrisse una lettera alla sorella rendendola partecipe della gioia della posa
della prima pietra:
Non si potrà mai rendere
appieno la bellezza dello spettacolo: i giornali ne hanno dato un'idea molto
imperfetta. Dalla chiesa di San Giuseppe, dove siamo partiti in processione,
fino alla cima della montagna, la folla era così fitta che non c’era posto
neppure per uno spillo. Che spettacolo la collina invasa da un’innumerevole
moltitudine, che, con tanta gioia dipinta sui volti, cantava con trasporto inni
e cantici, inchinandosi profondamente e inginocchiandosi al passaggio del
vescovo, che benediceva commosso questa folla di cristiani, accorsi da ogni
parte per contribuire al trionfo di Maria!
Come descrivere il colpo
d’occhio dalla cima del Forte, dove avevamo collocato la statua della Vergine
Maria perché tutti la vedessero. Al momento di dare la benedizione del
Santissimo Sacramento, quando ho alzato le mani al cielo per invocare la
Santissima Trinità, subito l’innumerevole moltitudine, composta da almeno
centomila persone, dalla cima della montagna fino alla parte inferiore della
città, si è prostrata in unanime adorazione, rispondendo all’invocazione per
ricevere la benedizione. La benedizione ha raggiunto la città e i dintorni:
tutti gli occhi erano rivolti al sacro monte per partecipare alla celebrazione
che neppure il vento ha disturbato: si è infatti calmato al momento in cui
partiva la processione, quasi a dimostrare la potenza della grande Regina del
Cielo.
Non sarete sorpresi se vi dico
che dopo non ero affatto stanco. Non mi trattenevo dalla gioia e mi sentivo
venti anni più giovane. Ah! è stato bellissimo!
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