Sono
stato a visitare l’antica sede della Specola vaticana a Castelgandolfo-Albano.
Adesso l’osservatorio astronomico è in Arizona, ma ad Albano sono conservati
gli antichi strumenti di ricerca, la ricchissima biblioteca, la documentazione
storica e una delle più complete raccolte di meteoriti. Guida d’eccezione in
questo mondo affascinante la professoressa Ileana Chinnici, dell’Osservatorio
astronomico di Palermo e prima donna a far parte dello staff della Specola,
come Agent Scholar.
La Specola Vaticana è uno degli Osservatori
astronomici più antichi d’Europa ancora in funzione. Le sue origini risalgono alla
seconda metà del secolo XVI quando il Papa Gregorio XIII invitò astronomi e
matematici del Collegio Romano a preparare la riforma del calendario promulgata
poi nel 1582. Fece erigere una torre alta 73 metri per le prime ricerche e verso
la fine del secolo XVIII vi furono installati i primi strumenti astronomici. La
lunga storia giunge fino a Pio XI, che rifondò la Specola Vaticana a
Castelgandolfo, dandole come motto: Deum Creatorem venite adoremus. Guardando
il cielo non si può non dorare Dio creatore!
L’universo
– ha scritto papa Francesco in Laudato si’
– è qualcosa di più che un problema scientifico da risolvere, è un mistero
gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode. Tutto l’universo
materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi.
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