Eccomi di nuovo in quella stanza
dove il 25 gennaio 1816 si riunirono i primi missionari per iniziare la vita di
comunità: era sala comunitaria, sala da pranzo, dormitorio… Vi si respirano ancora i
sogni degli inizi…
«Siamo in sei, scriveva in quei giorni sant’Eugenio. La
nostra comunità è davvero fervorosa; in diocesi non ci sono preti migliori».
«Viviamo in comunità con una regola
soave, che stabilisce i nostri doveri e dà grandissimo valore ad ogni piccola azione.
Regna fra noi lo spirito della carità e della più perfetta fraternità. Abbiamo
l’ambizione di conquistare anime a Gesù Cristo».
«Formiamo una famiglia, i cui membri
vogliono avere un cuore solo ed un’anima sola».
«Tra noi missionari siamo quel che
dobbiamo essere, abbiamo cioè un cuore solo, un’anima sola, un solo pensiero: è
straordinario! Le nostre consolazioni, come le nostre fatiche, non hanno uguali».
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