Ho letto in un soffio un thriller ambientato a
Gerusalemme: Il custode dell’acqua,
di Franco Scaglia (premio Campiello 2002); il primo di una fortunata quadrilogia che ha come protagonista, un padre francescano, p. Matteo, ricalcato sullo storico padre Piccirillo, il famoso archeologo del
monte Nebo, che ha scoperto i mosaici… Il libro di Franco Scaglia, morto appena un anno fa, introduce dentro la problematica di
Gerusalemme.
Mi è piaciuta, tra le tante, una frase che il vecchio bibliotecario del convento della Flagellazione rivolge al protagonista: “Matteo, non è possibile una spartizione politica di Gerusalemme… Gerusalemme è un simbolo e i simboli sono per loro natura indivisibili. Rappresentano un’identità, e un’identità scissa conduce alla follia”.
Mi è piaciuta, tra le tante, una frase che il vecchio bibliotecario del convento della Flagellazione rivolge al protagonista: “Matteo, non è possibile una spartizione politica di Gerusalemme… Gerusalemme è un simbolo e i simboli sono per loro natura indivisibili. Rappresentano un’identità, e un’identità scissa conduce alla follia”.
Grazie x la segnalazione! Un libro dunque da leggere quanto prima (Non dimenticare che ci siamo conosciuti in Terra Santa!)
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