NON DISPERDERCI
NELLE “MOLTE COSE”
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno» (Lc 10, 41-42).
Qual è la sola cosa di cui c’è bisogno? Ascoltare e vivere le parole di Gesù. Ad esse – e a lui che parla – non si può anteporre assolutamente nulla. Il vero modo di ospitare il Signore, di fargli casa, è accogliere ciò che egli ci dice. Proprio come ha fatto Maria, che ha dimenticato tutto, si è messa ai suoi piedi e non ha perduto una sua parola. Non saremo guidati dal desiderio di metterci in mostra o di primeggiare, ma di piacere a lui, di essere al servizio del suo regno. Come Marta, anche noi siamo chiamati a fare “molte cose” per il bene degli altri. Gesù ci ha insegnato che il Padre è contento che portiamo “molto frutto” (cf. Gv 15, 8) e che addirittura faremo cose più grandi lui (cf. Gv 14, 12). Egli attende dunque da noi dedizione, passione nel lavoro che ci è dato da compiere, inventiva, audacia, intraprendenza. Ma senza affanno e agitazione, con quella pace che viene dal sapere che stiamo compiendo la volontà di Dio. La sola cosa che importa è dunque diventare discepoli di Gesù, lasciarlo vivere in noi, essere attenti ai suoi suggerimenti, alla sua voce sottile che ci orienta momento per momento. In questo modo sarà lui a guidarci in ogni nostra azione. Nel compiere le “molte cose” non saremo distratti e dispersi perché, seguendo le parole di Gesù, saremo mossi soltanto dall’amore: in tutte le cose faremo sempre una cosa sola: amare.
La Parola di vita letta da Redi
https://www.youtube.com/watch? v=ySx4w8y0REU&feature=em- uploademail
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno» (Lc 10, 41-42).
Qual è la sola cosa di cui c’è bisogno? Ascoltare e vivere le parole di Gesù. Ad esse – e a lui che parla – non si può anteporre assolutamente nulla. Il vero modo di ospitare il Signore, di fargli casa, è accogliere ciò che egli ci dice. Proprio come ha fatto Maria, che ha dimenticato tutto, si è messa ai suoi piedi e non ha perduto una sua parola. Non saremo guidati dal desiderio di metterci in mostra o di primeggiare, ma di piacere a lui, di essere al servizio del suo regno. Come Marta, anche noi siamo chiamati a fare “molte cose” per il bene degli altri. Gesù ci ha insegnato che il Padre è contento che portiamo “molto frutto” (cf. Gv 15, 8) e che addirittura faremo cose più grandi lui (cf. Gv 14, 12). Egli attende dunque da noi dedizione, passione nel lavoro che ci è dato da compiere, inventiva, audacia, intraprendenza. Ma senza affanno e agitazione, con quella pace che viene dal sapere che stiamo compiendo la volontà di Dio. La sola cosa che importa è dunque diventare discepoli di Gesù, lasciarlo vivere in noi, essere attenti ai suoi suggerimenti, alla sua voce sottile che ci orienta momento per momento. In questo modo sarà lui a guidarci in ogni nostra azione. Nel compiere le “molte cose” non saremo distratti e dispersi perché, seguendo le parole di Gesù, saremo mossi soltanto dall’amore: in tutte le cose faremo sempre una cosa sola: amare.
La Parola di vita letta da Redi
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