Quando venni la prima volta c’era soltanto un container che
serviva da cappella. Ora, in mezzo ai palazzi dai mille appartamenti, campeggia
la bella chiesa dell’Immacolata, con davanti via Chiara Lubich e il Parco del
sorriso. Uno spazio ordinato, arioso, verde: un piccolo gioiello urbanistico
nella caotica zona tra Santa Maria Capua Vetere e San Prisco. La comunità degli
Oblati, quella della parrocchia, dei laici oblati e del Movimento dei focolari mi
hanno accolto con calore. La presentazione del mio libro (con affluenza numerosa
e vendita di 61 copie, più quella di altri libri miei; fatto straordinario, a
dire dell’agente librario, soprattutto in questa zona) è stata l’occasione per incontrare
tante persone e per parlare con tutta la passione che ho dentro. Il mio
pubblico, in genere, è molto selezionato. Ogni tanto fa bene parlare alla e con
la gente comune. È davvero bello il popolo di Dio!
“Porto il foglietto con la parola di vita al dentista – mi racconta
una signora. Dopo un po’ di volte avevo timore di essere indiscreta, ma lui mi
ha detto: L’aspetto come quando aspetto il pane caldo per metterci dentro la
mortadella”.
Un’altra: “La parola di vita di questo mese – Chi vuol
seguirmi prenda la sua croce e mi segua… – la vivo da vent’anni. Quando mi
invitarono al primo incontro c’erano dei foglietti da scegliere, con delle
parola del Vangelo. A me capitò proprio quella parola. Ci rimasi male perché mi
sembrava troppo dura. Sei mesi dopo il tumore, tante difficoltà, tre operazioni…
Quella parola del Vangelo mi ha aiutato tanto. Sono riuscita a portare avanti
la mia famiglia con serenità nonostante le varie prove”.
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