Sono 30 gli studenti che da un mese al Claretianum seguono questo nuovo
corso accademico che mi sono inventato sul carisma oblato: "Fonti e studi per una ricerca sul carisma. Metodologia. Applicazione alla Congregazione dei Missionari OMI".
La vita precede sempre la riflessione e gli Oblati, lungo la
loro storia, hanno pensato soprattutto a vivere, a svolgere il proprio lavoro
missionario con dedizione e coraggio, più preoccupati di generare la vita
attorno a loro che di riflettere sulla propria vita. Anche Zago, nel lontano
1970 si era chiesto: “Dobbiamo identificarci in formule, in enunciati
propagandistici, oppure nella vita e nell’orientamento pastorale realizzato?”
Théodore Labouré |
Il primato della vita non impedisce che si possa riflettere
sul vissuto, anzi, una tale riflessione è necessaria. È forte l’esigenza di una
comprensione sempre più profonda degli elementi che dirigono il vissuto, in
ordine ad una crescita armoniosa e progressiva e all’esigenza di sempre nuove
scelte che si impongono nel cammino della storia e nell’impatto con nuove
culture.
Trovo questa ricerca appassionante.
Tra i molti riferimenti a cui ho accennato nella lezione di oggi ha impressionato una lettera
del superiore generale Théodore Labouré che, nel 1932, ricordava: “È perché gli
Oblati si sono sempre mostrati fedeli alla loro vocazione che il Santo Padre ha
per loro la stima che sapete. Quante volte, in pubblico come in privato, ha
lodato lo zelo dei nostri padri e il loro spirito di povertà, di abnegazione,
di dedizione, di sacrificio, virtù che hanno fatto di loro gli «specialisti
delle missioni difficili»!... Non dimentichiamo quello che ha detto il Papa a
un rappresentante di un’altra Congregazione molto meritevole il quale si era
visto costretto, per mancanza di personale, a rifiutare delle missioni tra i
poveri: «Mi sono già rivolto a diversi altri; anche voi mi dite di no; perciò
mi resta una sola possibilità, quella di rivolgermi ai miei cari Oblati. Loro
non dicono mai no!»".
Nessun commento:
Posta un commento