Quando Ulisse partì da Itaca per andare a guerreggiare a Troia, affidò il suo giovane figlio Telemaco alle cure di Mentore. Da allora quel nome iniziò ad indicare un maestro che, pur con la sua saggezza ed esperienza, non si presenta come gerarchicamente superiore a colui che assiste; la sua guida è discreta, non impositiva. Così narra “una parola al giorno”, un caro sito che ogni giorno ci fa scoprire sempre nuove parole.
Ho la gioia di essere
un “mentore” in questo periodo. Prima con Bonga, del Sud Africa, rimasto con me
tre settimane, adesso con Jasmin di Haiti, attualmente in Colombia, e Asodo,
indonesiano attualmente ad Aix-en-Provenza, con me per essere introdotti,
giorno per giorno nello studio delle fonti del carisma oblato. Viaggiamo
insieme, ora dopo ora, in un rapporto personale, tra carte antiche e sogni sul futuro. È bello poter
condividere ciò che si sa. “Senza frode imparai e senza invidia io dono,
non nascondo le sue ricchezze” (Sapienza, 7, 13).
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