Festa dell’Immacolata a Firenze, a Villa La Stella.
La Famiglia Oblata si è ritrovata insieme con il rinnovo delle promesse. “Per
me – mi scrive una delle presenti – è stata la 1° promessa. Ero molto emozionata già dal
mattino… L’emozione ha raggiunto il massimo al momento della Santa Messa e alla
consegna della croce. La croce di Sant'Eugenio che io ho amato fin dal primo
momento che l'ho vista! Per me è bellissima! … Credo che, nessuno mai
mi ha accolta così, è la prima volta che mi sento accolta in modo sincero, in
modo vero.
Gli Oblati erano già presenti nella mia vita, in luoghi che io
frequentavo, anche se ancora non li conoscevo, non sapevo chi fossero, penso
che il Signore già preparava la strada... Ho frequentato il consultorio La
Famiglia di Scandicci per un periodo di tempo e lì era presente P. Alfredo
Feretti che ancora non conosco di persona. Ho frequentato per qualche anno la
Casa di preghiera "Gesù Amore" nella parrocchia di Pelago e lì c'era
P. Angelo, ogni tanto mi capitava di confessarmi da lui, ma non sapevo che era
un Oblato. Quando si parla di Dio il mondo diventa estremamente piccolo, forse
perché Lui è immensamente Grande!
Mi sento felice e in pace, ringrazio il Signore di tutte le Grazie che
mi manda e spero di essere capace di rispondere come Lui vuole”.
Bella anche la festa alla casa generalizia dove abbiamo dato il via al
triennio di preparazione per i 2 anni della nascita dell’Istituto, il 25
gennaio 2016. Partire con così tanto tempo di anticipo? Sì, perché vogliamo
percorrere un cammino di fede e di conversione, cominciando proprio da casa,
dal riqualificare i rapporti tra di noi con la domanda: “Cosa fare affinché la
nostra comunità sia la famiglia più unita sulla terra?” La domanda nasce da
quanto scriveva sant’Eugenio: “La carità costituisce una parte essenziale del
nostro spirito. La pratichiamo prima di tutto tra di noi amandoci come
fratelli, considerando la nostra società come la famiglia più unita che esista
sulla terra”.
Ieri la nostra famiglia si è ritrovata davvero unita, anche se non posso
proprio giurare che fosse proprio la più unita che esista sulla terra. Siamo
68, di 28 nazioni, una bella sfida. Durante la messa rappresentanti di tutti i
continenti abbiamo portato i nostri simboli a comporre un’armonia di vita e
abbiamo chiesto un cuore nuovo.
A completare la festa con noi anche due vescovi del Canada, uno Oblato e
uno Sulpiziano.
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