La novena dell'Immacolata oggi 6 dicembre ci ha portato in Austria, sul monte Taferl, che già dal 600-500 avanti Cristo era luogo sacro. Vi si trovava una “pietra
sacra”, un antico altare per i sacrifici pagani degli antichi Celti.
Il 14 gennaio 1633 il contadino
Thomas Pachmann, mentre abbatteva una quercia, lassù sul monte, si ferì
gravamene alla gamba con l´ascia. Nello stesso momento ebbe la visione di una
croce sull’albero. Dopo la miracolosa guarigione, fissò sul troco dell’albero un
crocifisso dipinto su tavola (tavola = in dialetto austriaco: Taferl).
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Il vescovo locale iniziò la
costruzione di una basilica, che durò 60 anni, che integrava l’antica quercia e
la statua della Pietà: divenne il secondo luogo di pellegrinaggio in Austria.
Nel 1969 il vescovo chiese agli
Oblati di prendersi cura del luogo e dei pellegrinaggi. Attualmente una piccola
comunità di 4 Oblati e di due preti diocesani si occupa della pastorale dei
pellegrini, dai 300.000 ai 500.000 ogni anno.
Prima di lasciare il santuario i
pellegrini accendono una candela e pregano:
Maria, Madre dolorosa, accendo questa candela, simbolo per la luce della
tua vita.
Tu mi guiderai nelle tenebre delle mie difficoltà e decisioni.
Prego che questa luce diventi un fuoco, che bruci il mio orgoglio, il mio
egoismo e la mia impurezza.
Il tuo fuoco riscalderà il mio cuore.
Maria, insegnami ad amare.
Madre Maria, adesso devo ritornare nel mio mondo.
Con questa luce lascio qui la mia vita con te e con il tuo figlio Gesù
Cristo.
Aiutatemi, a non dimenticarvi.
Aiutatemi a compiere il mio lavoro nel
nome di Dio.
Proteggete le strade della mia vita e di tutti gli uomini che ho portato
nel mio cuore davanti a voi.
Gesù, misericordioso – abbi pieta di noi.
Maria, santissima – prega per noi.
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