Immagini del Museo di san Domenico in Prato |
“Dove è il tuo tesoro, lì è anche il tuo
cuore”. Quando ascoltasti queste parole, che il figlio tuo rivolse alla folla,
forse sorridesti: le conoscevi bene. Era lui il tesoro che il Padre ti aveva affidato.
Fin dal primo istante che lo Spirito lo generò in te e da te, il tuo cuore era
con lui. Lo hai sempre pensato, lo hai sempre amato, lo hai sempre ascoltato.
Hai vissuto con lui, per lui, di lui. Lo hai accudito, fatto crescere… Era sua
madre e per lui hai vissuto.
Il Natale ti ritrae in
contemplazione del Figlio. L’Occidente ti dipinge in ginocchio davanti al tuo
bambino, a mani giunte, estasiata, tutta presa da lui. L’Oriente ti vede
orante, con figlio iscritto nel tuo seno, nel cerchio del cuore. In Occidente
Gesù è un bambino, vero uomo, adagiato in un presepe vero. In Oriente è il
Signore Iddio immerso nell’oro del cielo. Per entrambe le tradizioni tu sei la Madre , custode del mistero e
da esso rapita.
Egli è più grande di te e tu lo
contieni. Si è rimpicciolito perché tu potessi accoglierlo e si è fatto tuo
bambino.
Ti ha reso infinitamente grande
perché tu lo potessi accogliere e ti ha fatto Madre di Dio.
Ora sei davanti al mistero, che
serbi in cuore, meditandolo. È talmente grande – è Dio! – che ti riempie tutta.
Lì è il tuo tesoro, lì il tuo cuore. Sei tutta per lui, con tutta te stessa.
Così vorremmo essere noi.
Il cuore, inquieto, percorre
mille sentieri, attratto dalle mille ricchezze disseminate lungo il cammino.
Tutte belle, tutte buone, tutte nostre. Ma il tesoro è un altro e tu oggi ci
ricordi dove puntare il cuore.
Il tuo perenne raccoglimento, il
tuo silenzio, la meditazione, l’adorazione di Dio, che in sé contiene ogni
altra ricchezza, ogni altro amore, è l’icona del tuo Natale. Che sia anche
quella del nostro cammino, che oggi riprende con il nuovo anno.
Mostra a noi il tuo Tesoro,
Vergine Madre,
come lo mostrasti a Giuseppe,
ai pastori, ai magi.
Insegnati a guardare tuo Figlio
con i tuoi stessi occhi di
contemplazione
e adorazione
e amore.
Chiudi i nostri occhi
su altri tesori
e donaci sguardi per lui
soltanto.
Educa il cuore a custodire,
nel silenzio e nella meditazione,
il mistero della presenza di
Gesù,
perché sia sempre lì,
con il suo unico Tesoro.