La mia “bottiglia” lanciata nell’etere ha raggiunto Michele, che mi scrive:
«Leggo il tuo blog sempre con tanto profitto. È uno degli elementi della mia
meditazione mattiniera dopo il Vangelo del giorno». Deve essere proprio un
giramento questo Michele, se ha vissuto tra Slovenia, Italia, Unione Sovietica,
Polonia, USA, Caraibi e ora, se capisco bene, è in Messico.
La sua esperienza: canottaggio, nuoto, corsa… insomma un Superman. All’improvviso
lo stop. «Mentre prima saltavo giù dal letto al mattino per andare a fare
jogging e a camminare sulle montagne, e affrontare da “leone” la giornata, ora
anche allacciare i lacci delle scarpe è diventato pesante. La meditazione
mattiniera non mi diceva niente, silenzio, aridità...: solo la bussola della
Parola, l’amore concreto per gli altri, il ricominciare a “prendere la croce quotidiana”
e la fede che Dio è il mio “papà” e io sono il suo “piccolo” figlio, (anche se
ho 75 anni) ha dato “senso” a quella che è, realisticamente parlando - e senza
drammi - l’ultima tappa” della mia vita, una tappa in cui si fanno i conti con
il proprio passato... e si vede che da un film che dura ore e ore, restano solo
pochi minuti “validi” e di qualità, davanti a Dio. Ma, ed ecco il punto,
comincio a intravedere con più chiarezza e gioia la frase di San Giovanni della
Croce: “La mia notte non ha oscurità...”. Continuo a camminare, o nella “notte
stellata” o nella fresca alba dei “momenti di resurrezione”».
Anche a me è risuonata nuova questa frase, riascoltata recentemente in un
video messo sul sito del Centro Chiara Lubich. Non so se è proprio di san
Giovanni della Croce, me lo dirà presto Josè Damián. È comunque tratta dall’Ufficio
di san Lorenzo martire.
Al di là della provenienza è sicuramente una frase ispiratrice, specialmente per chi, come Michele e io, è ultra settantenne e a sprazzi vede ricomparire il passato con tanti fotogrammi negativi. Da viene la luce capace di illuminare la notte? Dalla fiducia nell’amore di Dio, come ha ben sperimentato Michele. Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi? In Gesù Dio ci ha raggiunti nel più profondo di noi stessi, ha penetrato ogni angolo buio, ha sanato ogni ferita. Ci condannerà? Ma se non ha risparmiato il proprio Figlio e lo ha consegnato per tutti noi! E se Gesù Cristo, morto per noi, ora che è risorto e sta alla destra di Dio, intercede per noi! Vale proprio la pena rileggere la fine del capitolo 8 della lettera ai Romani: nulla e nessuno potrà mai separarci dall’amore di Dio, che è in Cristo Gesù. Nostro Signore.
Belle le parole del salmo che la Chiesa ci fa pregare oggi nella liturgia dell’ora media: “Non respingermi nel tempo della vecchiaia, non abbandonarmi quando declinano le mie forze… Affinché io annunzi la tua potenza, a tutte le generazioni le tue meraviglie”.
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