Nel giorno della festa di sant’Antonio sono stato al santuario di Greccio. In comune c’è Gesù Bambino! Antonio è dottore della Chiesa: tra l’altro gli è stata dedicata l’università a Roma, l’Antonianum. È stato un grande missionario, ha convertito molti eretici, ha compiuto miracoli, ha difeso con forza la giustizia… Eppure l’iconografia lo ritrae con in braccio Gesù Bambino, in un gesto di tenerezza e semplicità.
Quando
a Greccio furono mostrate a Francesco delle grotte, gli nacque in cuore il
desiderio di riprodurre la scena del presepe, e così a Natale chiamò la gente
dei dintorni per far rivivere il mistero della nascita di Gesù. Anche lui prese
in braccio Gesù Bambino, che qualcuno vide animarsi…
Mi
viene in mente anche il grande intellettuale Girolamo, spirito focoso e
polemico. Anche lui s’arrese davanti a Gesù Bambino e passo il resto della vita
a Betlemme nella grotta accanto a quella della natività.
Ma torniamo a Sant’Antonio. Si racconta che verso la fine della vita si era fatto
costruire una celletta su un noce maestoso in Camposampiero, nel luogo che il
conte Tiso aveva messo a disposizione dei frati. E fu proprio il conte che una
sera vide un grande splendore proveniente dal noce. Temendo un incendio accorse
e vide il santo con Gesù Bambino tra le braccia, segno di un amore sincero, di
un rapporto profondo, che tutti vorremmo avere con Gesù.
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