Mi è arrivato un articolo apparso su “Toscana
oggi”, scritto da Alessandro Andreini in occasione dei 60 anni di sacerdozio dell’ansiano
Vescovo Luciano Giovannelli. In un primo momento penso mi sia un gesto gentile
da chi sa dell’amicizia che mi lega sia a don Alessandro sia a mons.
Giovannelli. Poi però inizio a leggere e resto stupefatto vedendomi inaspettatamente
citato:
Alcuni
anni fa, il teologo Fabio Ciardi, in un piccolo libro pubblicato in occasione
dei 25 anni di presbiterato, ha condiviso una pagina di diario relativa al
momento particolare in cui ha compreso, in modo più profondo e personale, il
significato della parola presbitero. Un bel modo per cercare di spiegare che
non lo si diventa automaticamente, così come non si abbandona in un attimo la
giovinezza, carica di aspettative e, forse, d’illusioni.
L’articolo continua con una lunga
citazione del mio libro, "Sotto lo sguardo di Dio". Per poi continuare:
Chissà
quante volte, nel corso dei suoi 60 anni di ministero presbiterale, il vescovo
Luciano avrà fatto l’esperienza descritta da p. Ciardi…
Ma guarda fin dove arrivano certi scritti
che credi sepolti in scaffali morti…
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