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E' stata l'occasione per conoscere, ancora una volta, la storia di carità carità di san Giovanni di Dio...
Il tema delle mie conversazioni e dell'intero loro convegno: “La
famiglia carismatica”, ossia i rapporti tra le persone che vivono il carisma di
san Giovanni di Dio, consacrati e laici. E di laici che operano nelle istituzioni
sanitarie del Fatebenefratelli ce ne sono a migliaia, a cominciare da quelli
che sostengono l’ospedale dell’Isola Tiberina.
Ho
iniziato con un’immagina cosmologica.
Spesso
nel rapporto religiosi-laici si adotta il modello tolemaico della terra al
centro con il sole e gli altri pianeti che gli ruotano attorno.
Al
centro, nel nostro caso, ci sono le persone consacrate, detentrici del carisma,
attorno alle quali, ruotano a cerchi concentrici e a distanze più o meno ravvicinate
le persone che intendono condividere il carisma, la spiritualità, la missione
dell’Istituto, quelle che collaborano con l’aiuto e la preghiera, quelli che
sono beneficiati dal carisma e che rimangono legati affettivamente come segno
di gratitudine…
Al
centro, riferendosi a noi, ci colloca il carisma stesso e attorno, a cerchi
concentrici, ruotano le differenti realtà che sono illuminate dal carisma. L’astro
più vicino al sole e certamente l’Istituto di persone consacrate che per primo
lo ha ricevuto e l’ha incarnato, poi altre persone che partecipano in forma
diversa alla vita del carisma.
L’Istituto
di persone consacrate che vive del carisma non è detentore del carisma, lo
accoglie sempre come dono, e il carisma trascende l’Istituto e può essere colto
e attuato in maniera diversa da altri soggetti. Basti pensare a quanti
istituzione è stato capace di dar vita il carisma di san Francesco, e ancora sorgono
nuove espressioni che ad esso si rifanno: ruotano tutte attorno al carisma di
san Francesco, non attorno a uno degli Ordini francescani, anche se naturalmente
vivono in comunione con essi e a essi si rivolgono come a coloro che hanno una
lunga storia di comprensione del carisma.
Nello stesso
mondo oblato, sono più di 42 gli Istituti di vita consacrata, maschili e
femminili, di tipo monastico o secolare, che sono nati dal carisma di sant’Eugenio
e non ruotano certamente attorno agli Oblati, ma al carisma stesso.
Se questa
prospettiva è vera, la sua attuazione provoca una rivoluzione “copernicana”: ci
porta a vivere davvero la complementarietà dei doni, in donazione gli uni verso
gli altri, senza superiorità e inferiorità, insieme a servizio dell’unica
missione.
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