Una sera, dopo la Messa, due signore vennero
nell’ufficio parrocchiale. Una la conoscevo bene, perché frequenta la chiesa ed
è membro attivo della nostra parrocchia. L’altra signora, mussulmana, sua
amica, mi disse di chiamarsi Cadi. Non l’avevo mai vista. Aveva un bambino in
braccio, di 4 mesi.
Mi raccontò subito la storia: si trovava in città
quando una ragazza le chiese se poteva tenerle il bambino. Appena lo prese
nelle sue braccia, la ragazza scomparve. Cadi non sapeva che fare, dal momento
che il bambino aveva pochi giorni. Lo portò all’ospedale, e subito un medico si
prese cura di lui. Non solo, ma le diede anche dei soldi per comperare un
biberon e del latte. Dopo pochi giorni Cadi portò il bambino a casa sua, dal
momento che nessun si faceva vivo. Ha già quattro figli, e questo sarebbe il quinto.
Ha pensato di dargli il nome di Mussa (Mosè) perché salvato miracolosamente.
Mi diceva che non poteva abbandonare questo
bambino, anche se non sa da dove viene. “E’ Dio che me lo ha dato”, diceva, “lo
tratterò come fosse mio”. Mi chiedeva se avessi del latte per bambini. Oggi
sono andato a comperare del latte adatto ai bambini di pochi mesi.
Credo proprio che Cadi, anche se probabilmente non
sa del Giubileo, stia mettendo in pratica la misericordia.
Le esperienze di Celso in Guinea Bissau sono
sempre straordinariamente belle!
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