Due
anni fa, il 6 gennaio 2014, moriva Giovanni Sansone, un amico.
A
due anni da quel giorno, la sua comunità parrocchiale di Piedigrotta (NA) ha
voluto ricordarlo iniziando la pubblicazione delle sue omelie domenicali,
raccolte con cura in dieci anni.
Un brano di una delle due omelie
per il Vangelo della II domenica per annum che celebriamo domani:
Maria è presente due volte nel quarto vangelo,
con l’indicazione di “madre di Gesù”: qui e sotto la croce (19,25-27), ferma,
immobile, nel dolore e nella fede. Il suo ruolo è perciò in relazione alla
manifestazione piena di lui. Come donna e madre chiede a Gesù di accorgersi del
disagio nella festa. Gesù risponde dicendo: “La mia ora non è forse venuta?”.
Le sue parole vanno lette con l’interrogativo: è un invito ad entrare nel
momento di Dio, come popolo di cui ella è membro e si fa voce. Per questo lei dice:
“Fate quello che egli vi dirà”, adesso è l’ora ed tutto è possibile. E’ un
interrogativo rivolto anche a noi, una risposta alle nostre paure e alle nostre
solitudini: quando Gesù dice “l’ora è venuta”, vuole tirarci fuori da tutte le
chiusure, anche quelle delle nostre preghiere. Egli è qui con noi, non siamo
soli.
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