Il 25 gennaio 1816 de Mazenod, Tempier, Icard,
Mie et Deblieu consegnarono una richiesta ai vicari generali capitolari di Aix di
poter costituire un gruppo di missionari. Quel giorno de Mazenod, Tempier
e, forse, Icard iniziarono a vivere insieme. Presero dimora in due stanze dell’antico
Carmelo di Aix. Tempier, arrivato ad Aix il 27 dicembre del 1815, era andato
probabilmente ad abitarvi qualche giorno prima, per seguire da vicino i lavori
di ristrutturazione.
Da quel giorno [27 dicembre 1815] – scrive Tempier nelle sue Memorie
– sino al 25 gennaio, andavo dai miei genitori solo per dormire la notte;
durante il giorno stavo dal de Mazenod e insieme ci occupavamo con gioia di
tutto ciò che ci proponevamo di fare per la gloria di Dio e la salvezza delle
anime. Dicevamo insieme l’ufficio e facevamo in comune i nostri esercizi di
pietà, nella misura del possibile, in quanto il de Mazenod era spesso sollecitato
dai suoi congregazionisti.
A metà febbraio
arrivarono anche Mie e Deblieu. Appena riuniti, elessero de Mazenod superiore
della casa e, dopo un ritiro di dieci giorni per prepararsi alla vita
apostolica, l’11 febbraio partirono per la prima missione a Grans. I Missionari
di Provenza, appena nati, entravano in azione.
Su quel 25 gennaio
abbiamo uno scritto particolarmente caro agli Oblati, la lettera che sant’Eugenio
scrisse il 24 gennaio 1831 al maestro dei novizi, padre Mille.
Celebro domani l’anniversario del giorno in cui, sedici anni fa [errore di un anno] lasciavo la casa materna per andare ad abitare alla missione. Padre Tempier ne aveva preso possesso alcuni giorni prima. La nostra dimora non era certo magnifica come il castello di Billens e, per quanto povero voi siate, noi lo eravamo di più. Il mio letto di corde fu sistemato nel piccolo passaggio che conduce alla biblioteca, la quale allora era una grande sala che serviva da camera da letto a padre Tempier e ad un altro che non nominiamo più fra di noi; era anche la nostra sala di comunità. Una lampada costituiva tutta la nostra bella illuminazione e, quando bisognava andare a letto, la mettevamo sulla soglia della porta perché servisse ai tre.
La tavola che guarniva il refettorio era costituita da due
assi giustapposte e posate su vecchi barili. Non avevamo mai avuto la felicità
di essere così poveri da quando avevamo fatto il voto di esserlo. Era il
preludio, senza averne coscienza, dello stato perfetto nel quale viviamo così
imperfettamente. (…) Vi assicuro che non avevamo perso nulla della nostra
allegria; anzi, visto che questo nuovo stile di vita contrastava in modo
abbastanza evidente con quello che avevamo appena abbandonato, ci capitava
spesso di riderne di buon cuore. Era doveroso per me questo bel ricordo nel
santo anniversario del nostro primo giorno di vita comune. Come sarei felice di
continuarla con voi!
Si è cominciato a
celebrare il 25 gennaio, come data di inizio della Congregazione, nel 1866, nella
ricorrenza del cinquantesimo. Per quel giorno il Superiore generale, padre
Fabre, con la Circolare 15 del 19 marzo 1865, invitava tutti gli Oblati a
celebrare solennemente l’anniversario della fondazione: “Questo giorno non deve
assolutamente passare inosservato. Reputo un dovere richiamare tutta la vostra
attenzione su un anniversario così solenne, al fine di coltivare nei vostri
cuori i sentimenti più vivi di riconoscenza verso Dio e di affetto verso la nostra
cara Congregazione”. Per l’occasione il Superiore generale chiese e ottenne
dalla Santa Sede una particolare indulgenza, che fu accordata a tutti i membri
della Congregazione, compresi novizi e postulanti.
Da allora il 25
gennaio è diventato il giorno in cui gli Oblati celebrano la nascita della loro
Congregazione. Più propriamente dovremmo chiamare questo giorno: l’inizio della
vita comunitaria.
Lunedì prossimo compiremo 200 anni!
Tantissimi auguri e preghiere per tutti gli Oblati dell'Ordini di Maria Immacolata. Dio Vi benedica oggi e sempre per la scelta di vita che avete fatto . Il Signore illumini sempre il Vostro cammino per essere veri e santi testimoni in questo tempo difficile che stiamo vivendo. Gesù in mezzo a Voi vi guiderà. Grazie !!! 1 Gino Visicchio, volontario di Dio, branca
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