Tu che non hai conosciuto peccato ti sottoponi al rito di penitenza e di purificazione.
Scendi nelle acque del Battezzatore, mescolato tra gli altri peccatori, confuso
tra la folla, uno fra tanti.
Proprio nel momento in cui ti vede assimilato
ai peccatori, uomo come tutti, il Padre ti rivela per quello che sei: Figlio suo,
Figlio di Dio: «Tu sei il mio figlio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Dovrai battezzare in «Spirito Santo e fuoco»,
e sei inondato dal fuoco dello Spirito.
I cieli, chiusi dal nostro peccato, sono
nuovamente aperti. Cielo e terra, Dio e uomo, grazie a te, ritrovano la comunione:
stai dalla parte di Dio, perché Figlio di Dio, e porti Dio tra noi; stai dal-
la parte nostra, perché pienamente uomo, e puoi portarci a Dio. Non sei più il bambino
inerme e povero che abbiamo appena contemplato nel presepe. L’umile e il debole
oggi diventa il Forte e il Potente.
Le acque del Giordano, da te santificate,
sono l’acqua del nostro battesimo; lì anche noi siamo stati proclamati figli di
Dio. Anche su di noi, come su di te, è scesa la forza dello Spirito e siamo sta-
ti investiti di una missione: la stessa che è stata affidata a te.
Se c’è data la luce, la vita, la grazia,
la reale possibilità di chiamare Dio Padre, perché siamo veramente figli suoi,
possiamo metterci a pieno servizio del suo progetto sull’umanità. Come tu, dopo
il Battesimo, ti proiettasti completamente fuori della tua Nazaret, in una vita
pubblica di donazione, così anche noi non possiamo più vivere per noi stessi. “Cresimati”,
nella forza dello Spirito, la nostra vita domanda di essere spesa per gli altri,
testimoniandoti e confessando coraggiosamente il tuo Nome.
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