È
appena stato pubblicato un libro con i contributi per il convegno sulla stampa
missionaria degli Oblati in Europa. Il volume si apre con la mia relazione su
sant’Eugenio e la stampa.
Tra
l’altro ricordo che in vista della fondazione dei Missionari di Provenza
sant’Eugenio - aveva ormai 33 anni – pensò fosse opportuno
coinvolgere la gente della città nel suo progetto. Compose un Prospectus pour les missions, che potrebbe
essere considerato il primo tentativo di coinvolgere le persone a largo raggio
nel proprio progetto missionario. L’originale è conservato nei nostri
Archivi di Roma: ne riproduco qui accanto la prima pagina.
Inizia
con l’analisi della situazione dolorosa della Chiesa del proprio tempo e la
necessità di porvi rimedio, con parole che riprenderà nella futura Regola:
Poiché
lo stato deplorevole nel quale si trova la religione nelle nostre campagne, i
cui abitanti sembra aver rinnegato la fede dei loro padri, ha vivamente toccato
diversi ecclesiastici che si sono resi conto della gravità della piaga, essi
hanno deciso di consacrarsi interamente all’opera delle Missioni, per cercare
di riportare le genti ai principi religiosi…
Segue
la proposta concreta delle missioni e di una comunità di missionari:
In
questa grave situazione, si è pensato che occorreva ricorrere al solo mezzo che
l’esperienza ha provato essere quasi sempre efficace, il ministero dei
Missionari… gli ecclesiastici che vi si dedicano… sono attratti dal pensiero di
radunarsi gradualmente in gran numero, in modo che gli uni possano dedicarsi
alla preghiera, allo studio, alla meditazione delle sante verità, mentre gli
altri si spanderanno nei paesi, per annunciarvi la Parola di Dio e far
rinascere la pratica dei precetti evangelici.
Giunge
infine l’appello alla generosità, quale espressione di un amore sincero per la
religione e, dopo aver segnalato le preghiere che si fanno per i benefattori,
il Prospectus si conclude con un “formulario di
sottoscrizione” per contribuire alle spese dell’acquisto e risistemazione della
casa dei Missionari di Provenza, fondato nell’antico convento delle
Carmelitane.
La
richiesta di sant’Eugenio non rimane senza risposta. Un benefattore si dichiara
disposto a prestare 12.000 franchi senza interesse per un anno. Lo zio
Roze-Joannis promette di inviare 300 franchi. Anche i giovani
dell’Associazione offrono il loro contributo.
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