Bravi i miei nipoti ad andare
in Vietnam per adottare due gemellini. Oggi il battesimo. Ambedue i padrini, il
fratello della mamma e la sorella del papà, sono genitori di altre due coppie
di gemelli! Una squadra di sei gemelli!
È stata l’occasione per delineare
il cammino dei due battezzandi, ma anche di tutti noi, numerosi, che abbiamo
fatto corona all’evento.
Il battesimo è la tappa
iniziale di un cammino che ha una chiara meta, il paradiso. Occorre fare
crescere i bambini, insegnare loro a camminare, a parlare, poi l’asilo, la
scuola, l’università, il lavoro, la famiglia… e poi? La morte. E poi? Il cielo!
È il “senso” della vita, “senso”
nel significato di direzione. Fin dalla nascita siamo incamminati verso quella
meta. Spesso facciamo di tutto per non ricordare dove siamo diretti, per
esorcizzare la morte. Sembra di camminare senza una meta, ma non si intraprende
un viaggio senza una meta, sarebbe un girovagare insulso. Il “senso”, la
direzione della vita, la morte, è ciò che le dà “significato”. Non è un
assurdo affermare che si vive per morire. Lo sarebbe se la morte fosse la fine
cieca della vita, l’accesso al nulla. Essa è piuttosto una porta che si
spalanca sul cielo. Qua siamo accampati, come profughi sotto le tende, che non
vedono l’ora di tornare a casa. Il Paradiso è la casa, quella vera.
Il grande compito dei genitori? Avviare e accompagnare i bambini verso la meta.
AMMAZZA CHE ROBA,si direbbe da queste parti! Auguri a tutti:genitori,nonni e zii
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