giovedì 3 maggio 2012

Rosario, preghiera di tutti


Mese di Maggio, mese di Maria! Mi sono ricordato che qualche anno fa ho scritto una brevissima voce in proposito per un dizionario mariano

Il Rosario, una delle preghiere più popolari e diffuse, ha una storia di quasi mille anni. Esso è nato nei monasteri, all’inizio del XII secolo, quando i monaci illetterati hanno sostituito la recita dei 150 salmi con 150 Ave Maria. Nel XIV secolo il certosino Enrico di Kalkar divise le Ave in 15 decine, inserendo, la recita del Pater. All’inizio del XV secolo la preghiera comincia ad essere intervallata dal ricordo di alcuni avvenimenti evangelici. Quando nel 1569 un papa domenicano (san Domenico e il suo Ordine hanno notevolmente contribuito alla formulazione e alla diffusione del Rosario), san Pio V, propone a tutta la Chiesa questa preghiera essa ha ormai raggiunto la forma attuale. È un modo di pregare, scrive il papa, «facile, alla portata di tutti, che consiste nel lodare la stessa beatissima Vergine ripetendo il saluto evangelico, per centocinquanta volte, quanti sono i salmi del salterio di David, interponendo ad ogni decina la preghiera del Signore, con determinate meditazioni illustranti l’intera vita del Signore nostro Gesù Cristo» (Bolla Consueverunt).
Il Rosario è una preghiera teologale, con la quale ci rivolgiamo a Dio, insieme a Maria. Con Lei preghiamo il Padre e diamo gloria alla Santissima Trinità (il Pater all’inizio di ogni decina e il Gloria alla fine).
È una preghiera mariana, con la quale ci rivolgiamo direttamente a Maria indirizzandole la nostra lode, secondo il suo stesso invito (“Tutte le generazioni mi chiameranno beata”), e la supplichiamo di pregare Dio per noi.
È una preghiera evangelica, perché le tre preghiere sono tratte dal Vangelo: il Pater lo ha insegnato Gesù, la prima parte dell’Ave è il saluto dell’angelo e di Elisabetta, il Gloria richiama le ultime parole di Gesù rivolte ai discepoli prima di salire al cielo. È una preghiera evangelica perché prima di ogni decina si richiamano i misteri che in sintesi presentano le tappe del mistero di Gesù, incarnazione (misteri gaudiosi), vita pubblica (misteri della luce, introdotti dal Giovanni Paolo II), passione (misteri dolorosi) e gloria (misteri gloriosi, nel quali si medita anche l’ultima azione di Cristo che porta in Cielo la Madre e la incorona Regina). È una meditazione fatta con Maria e sull’esempio di Maria che custodiva e meditava nel cuore i misteri del suo Figlio.
La recita del Rosario è praticata con una corona di 50 grani, che deriva da quella musulmana e prima ancora da quella buddista e da quella induista… Questo lascia intuire anche una dimensione ecumenica di questa preghiera.

Nessun commento:

Posta un commento