Davanti al palazzo del governo regionale |
Jun Mercado mostra la mappa dell'ARMM |
La visita al palazzo del governo
generale dell’ARMM (Regione Autonoma nel Mindanao Musulmano) ci ha aperto gli
occhi sulla realtà di questa regione del sud delle Filippine, la più povera del
Paese: poco più di un dollaro al giorno per persona, 1 medico ogni 10.000
abitanti, la più alta moralità infantile, il 70% dei bambini che non finisce la
scuola elementare...
Shariff Kabunsuan, un missionario arabo,
introdusse l’Islam nel 15° secolo, fino a formare un Sultanato islamico. La
maggioranza musulmana, dopo che la regione fu incorporata alle Filippine senza
nessun referendum, ha sempre lottato per l’autonomia. Nel 1973 scoppiò il
conflitto tra il Fronte Nazionale Moro di Liberazione e le forze armate
filippine. Le leggi marziali del Presidente Marcos alimentarono ulteriormente
le ostilità e la guerriglia.
Nel 1990 finalmente nasce la Regione
Autonoma, ma un nuovo gruppo, il Fronte Islamico Moro di Liberazione, di natura
fondamentalista e guidato dall’estero, continua la lotta fino alla guerra del
2000, finita con un armistizio l’anno successivo. La Regione Autonoma è ora in
cammino verso sviluppi ci pace e di crescita economica. Nonostante la sua
autonomia riceve circa il 98% dei propri finanziamenti dal Governo centrale.
P. Jun Mercado è di casa nel palazzo del
governo generale dell’ARMM perché, da buon Oblato, ha lavorato e continua a
lavorare con tutte le forze per la pacificazione e l’autonomia. Col sorriso
permanente sulle labbra, un lungo pizzetto da saggio cinese, è l’uomo dei
rapporti, del dialogo della fratellanza universale, accolto, rispettato e amato
da tutti. È lui che ci guida nel palazzo alla scoperta della realtà della
Regione. L’Università Notre Dame degli Oblati ha formato i leaders che ora sono
in tutti i fronti, in quella di liberazione nazionale musulmano e in quello del
governo centrale e tutti hanno chiesto a p. Mercado, che è stato rettore
dell’università, di farsi garante del rispetto degli accordi tra le parti. Il
suo centro di dialogo cristiano-musulmano produce frutti tangibili anche dal
punto di vista politico ed economico. Gli Oblati continuano così la tradizione
di dialogo nella Regione.
Al Cemnro media Oblato |
È ormai sera quando terminiamo con
visitare alcune istituzioni oblate: il pre-noviziato, il cimitero, la grotta di
Lourdes e il centro di ritiri, in un bosco di alberi giganteschi, metà di
pellegrinaggio e di riposo per centinaia di famiglie, il Centro mass media, con
la radio e il più antico giornale della città che si stampa dal 1948.
Gli Oblati appaiono davvero i missionari
dei poveri dai molteplici volti.
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