«Il
Nuovo Testamento contiene 25 capitoli. Iniziando il Nuovo Testamento al 1°
capitolo [e leggendo un capitolo] al giorno, la
lettura del Nuovo Testamento terminerà il 7 settembre». Questa frase è scritta
su una strisciolina di carta che è caduta in terra quando dal nostro museo
oblato ho preso in mano un libriccino piccolo piccolo, ben rilegato, con il
bordo in oro, il Nuovo Testamento, in una elegante edizione del 1700,
leggibilissima. La strisciolina di carta era lì dentro, come un segnalibro.
Una mano ignota ha scritto nel contro copertina che
Eugenio de Mazenod «portava sempre con sé questo nuovo testamento e se ne è
servito quotidianamente per tutta la vita».
Lo
stesso sant’Eugenio vi ha scritto, con belle parole di ricordo, che il libro
apparteneva al prozio Augusto Andrea, che era stato vicario generale di
Marsiglia. Alla sua morte, in esilio a Venezia, il pronipote aveva preso con sé
il Nuovo Testamento e se lo tenne sempre con sé.
Fu
così che, dall’età di 14-16 anni, cominciò a familiarizzarsi con la Sacra
Scrittura. Ne dà prova 10 anni più tardi in una lettera scritta all’amico Emmanuel Gaultier de
Claubry, per incoraggiarlo nelle difficoltà a testimoniare la propria fede. Gli
offriva una serie di passi della Bibbia con questo commento: «Ho qui
raccolto una serie di parole di consolazione che ho voluto raccogliere dalle
loro pura sorgente, nel Libro della vita, in questo mirabile codice dove tutte
le nostre necessità sono previste e pronti i rimedi. Non è dunque Eugenio, ma
Gesù Cristo, Pietro, Paolo, Giovanni, ecc., che vi mandano questo nutrimento
salutare che, ricevuto con quello spirito di fede di cui siete capace, non sarà
senza effetto». La lettera denota una reale conoscenza
del Nuovo Testamento.
Appena sacerdote, durante un
ritiro, sant’Eugenio ratificò la pratica della quotidiana lettura della Bibbia con
questa risoluzione: «leggerò
sa sacra Scrittura per una mezz’ora». Nel regolamento che
si propose di vivere quando divenne vescovo di Marsiglia il tempo dedicato a
questa lettura era di un’ora al giorno. Agli Oblati, quale frutto della propria
esperienza, nella Regola prescrive lo studio quotidiano della Sacra Scrittura.
Sembra
sia questa la strada per diventare santi…
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