Di nuovo in volo, questa volta verso Oriente. In mattinata
la Grecia mi spalanca il limpido panorama dei monti aridi e del mare blu con insenature
e isole, quasi un invito a librarsi nell’aria e a tuffarsi dall’alto. Nel
pomeriggio riparto da Atene, alla volta di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi
Uniti. Volando contro sole quando arrivo nel golfo è già notte. Esco dall’aereo
e mi impatto contro la muraglia del caldo soffocante del deserto. Alle 20.30
locali sono in aeroporto, in tempo per sentire diffondere dagli altoparlanti la
cantilena con la recita del Corano, La preghiera musulmana della sera. Mi fa
sempre impressione questa esplicita dichiarazione della propria fede. Chissà
che effetto farebbe all’aeroporto di Fiumicino sentir diffondere l’Angelus Domini!
La proclamazione coranica cada nella più assoluta indifferenza del consueto caos
commerciale tipico che – effetto globalizzazione – non si differenzia da tutti
gli altri aeroporti, così come non si differenziano i prodotti. I video di
presentazione di Abu Dhabi che ho potuto seguire in aereo non fanno mistero
della fede musulmana, anzi la affermano come identità tipica della regione e
invitano i visitatori a farne esperienza.
Ripartirò nel cuore della notte
Nessun commento:
Posta un commento