Il tratto del lago di Galilea proprio davanti alla casa di Pietro a Cafarnao |
Lo proposi invece
ai miei quando celebrarono i 50 anni di matrimonio: “Perché non visitate la
Palestina?” E organizzai il viaggio per loro. “E tu non vieni?”, mi domandò la
guida. “Non me ne importa”. “Fallo almeno per loro”. Già, era proprio una bella
idea, come avevo fatto a non pensarci. “Ho un regalo per il vostro 50°”, dissi:
“Vengo in Terra Santa con voi”. Fu il regalo più bello.
(Musica)
Quando eravamo su
Tel Aviv, il pilota annunciò che stavamo atterrando all’aeroporto di Jaffa.
Jaffa? Ma non è dove Pietro abitò un tempo presso un certo Simone, conciatore
di pelli? Dove risuscitò Tabità? "Tabità, àlzati!", disse. Lei aprì
gli occhi. Lui le diede la mano e la fece alzare.
Bastò questo
pensiero per farmi entrare in fibrillazione.
Fu una settimana
sconvolgente. Mi immersi nel passato e il passato mi si rese presente. Vedevo,
toccato, sentivo… Rimasi conquistato soprattutto dalla Galilea.
Tutto parla di
Lui. Quel lago quieto, quelle dolci colline... Ad ogni passo un ricordo, ad
ogni pietra l’eco una sua parola, ad ogni raggio di sole un suo sguardo, mai lo
stesso, come non sono mai uguali le onde del lago, le nuvole che solcano il cielo…
Anni dopo, seduto
sulla poltrona della mia stanza, mi ritrovai in una delle ultime case di
Cafarnao, proprio sul bordo del lago. Era una serata tranquilla, un po’ pigra.
Mi ritrovai in mezzo a quei pescatori, (Entrano
Francesca, Alessio, Stefania e si posizionano dietro ai leggii) duemila
anni fa, ed era proprio ora. Ero in casa della vecchia e le chiesi di raccontami
la sua storia, di raccontarmi di lui.
Così inizia il mio teatro di sabato...
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