La musica divina si condensa nei marmi preziosi, negli stucchi dorati, negli affreschi luminosi della Chiesa del Gesù.
L’architettura solenne e armoniosa si sublima nella musica immortale della Messa da Requiem di Mozart.
Indovinato, ieri, eseguire la Messa di Mozart nella Chiesa del Gesù, gremita all’inverosimile, con la presenza del ministro dei beni culturali, altri ministri, turisti… e soprattutto la comune gente di Roma, alla quale piacciono le cose belle.
La chiesa sembra fatta apposta che far risuonare la musica e la musica ha bisogno di questo teatro per sprigionare tutto il suo incanto. Le orecchie ascoltano e gli occhi guardano.
Da ogni parete scende la misericordia del Miserere cantato:
Ricorda, o Gesù,
che io sono la causa del tuo viaggio;
non lasciare che quel giorno io sia perduto.
Cercandomi ti sedesti stanco,
mi hai redento con il supplizio della Croce:
che tanto sforzo non sia vano!
Tu che perdonasti la peccatrice
tu che esaudisti il buon ladrone,
anche a me hai dato speranza.
Quando la Messa giunge al suo termine e il canto si innalza nell’Agnus Dei, anche lo sguardo si eleva in alto a contemplare la gloria dell’Agnello misericordioso, dipinta nell’abside. Ha preso su di sé i peccati ed ora è nella luce attorniato dal salvati: “anche a me hai dato speranza”.
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