Forse
è proprio a Roma che Pietro ha passato il più lungo periodo della sua vita: almeno 15
anni! In questi giorni, con tutta la famiglia, è stato bello vedercelo apparire
qua e là lungo il nostro itinerario. Non soltanto sulla tua tomba, ma il tutti
quei luoghi che tradizioni e leggende lo vogliono presente, fin nella chiesa
dei santi Nereo e Achilleo, sulla passeggiata archeologica accanto alle terme
di Caracalla, dove avrebbe perduto la benda che gli fasciava il polso
scorticato dalle catene del carcere Mamertino, o alla chiesa del Quo vadis dove
Gesù gli sarebbe apparso per invitarlo ad affrontare il martirio, o su quella
via Appia che ha percorso per giungere a Roma.
Pietro
che con generosità si lancia sempre il primo e risponde a nome di tutti: “Tu
sei il Cristo… Tu solo hai parole di vita eterna”, fino all’espressione del suo
illimitato amore: “Tu sai tutto, tu sai che ti amo”. In mezzo a queste confessioni,
anche il sincero riconoscimento della sua lontananza della santità di Gesù: “Allontanati
da me perché sono un peccatore”, perfino la sua sconfessione, il suo
rinnegamento… Lui così friabile è stato reso roccia sicura. Ma nella sua
lettera non dice che è stato costituito rocca da Gesù, ma indica Gesù come la
roccia sulla quale tutti noi, lui compreso, siamo pietre vive che grazie a Gesù
e con Gesù, costituiscono la casa di Dio, la chiesa di Dio…
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