"L'amore è conoscenza". È il titolo di uno studio di J. Dechanet su Guglielmo di san Teodorico e san Bernardo, in “Revue de moyen–âge latin” 1 (1945) 349–354. «Soltanto il cuore vede il Verbo» scriveva sant’Agostino (Commento all’epistola ai Parti di san Giovanni/II, Omelia I, 1, Opere/XXIV, 2). E san Gregorio Magno: «Noi conosciamo non per la via della fede, ma per quella dell’amore» (Omelie sui Vangeli, libro I, Omelia XIV, 4). «Quando amiamo le realtà celesti cominciamo a conoscere ciò che amiamo, perché amare, questo è conoscere» (Ibid, libro II, Omelia XXVII, 4). «Infatti, quando l’amore infiamma la nostra anima, suggerisce, per così dire, la via da seguire, e Dio, calcando il suolo del nostro cuore, vi imprime come le orme dei suoi passi e così guida i passi dei nostri pensieri» (Commento morale a Giobbe/II, libro 8, 13).
Questa nota che avevo preparato anni fa mi è capitata sottomano oggi nel preparare la lezione.
Mi pare di capire che l'amore non è per niente cieco, ma l'organo della più profonda visione.
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