La pietà portata a Lumières da de Mazenod |
Quella luce che brillava sul volto di Gesù il giorno della trasfigurazione sul monte Tabor, riverbera ora sul nostro volto: siamo avvampati dal suo stesso fuoco: «E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo» (2 Cor 4, 6); «Siate irreprensibili e semplici, figli di Dio immacolati in mezzo a una generazione perversa e degenere, nella quale dovete splendere come astri nel mondo» (Fil 2, 15). È la nostra vocazione.
Maria è lì che attende nel suo santuario, prima “illuminata”, tutta vestita di sole, come ce la descrive l’Apocalisse, l’Immacolata! Madre della Luce, ce la dona donandoci il Figlio suo; ce lo dona privandosi di esso. Non è un caso che nel Santuario di Notre-Dame de Lumières, da tempo immemorabile, Maria sia venerata come Madre dei Dolori, con in grembo il Figlio morto perché donato. Sul frontone della chiesa è raffigurata così. Così la raffigurano anche i primi ex voto, quadretti bellissimi, che cominciano a fiorire in chiesa dopo appena due anni dal primo miracolo. È la Madonna la più vicina alla gente, quella che condivide il dolore di ognuno.
I 250 quadretti di ex voto sono un capolavoro della pietà popolare, mostrano la vita e le avversità quotidiane della povera gente e l’intervento materno di Maria. Sant’Eugenio de Mazenod era in sintonia con la devozione popolare quando da Lione fece portare una straordinaria pietà policroma, appartenuta ad un eremita. Scolpita in un unico blocco di legno, Maria vi è ritratta con una espressione commovente.
La luce della Risurrezione sprigiona dall’abbandono e dalla desolazione della croce.
Nessun commento:
Posta un commento