Eccoci di nuovo alla domenica. La pandemia mi ha aperto la strada
della parrocchia dove celebro per poche persone. Tanti hanno paura e preferiscono
rimanere a casa. Senza coro, senza un canto. Che tristezza… Eppure io arrivo
sempre con l’entusiasmo (vedi blog di ieri!). Oggi mi sono ricordato che il
significato etimologico di “entusiasmo” è en = dentro, théos =
Dio, il Dio dentro. E se hai Dio dentro…
Ai pochi che incontrerò domani proclamerò il primo versetto del
Vangelo secondo Marco: “Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio”. Basterebbero
queste parole per mettere entusiasmo anche in una assemblea rassegnata come
quella che incontro in chiesa. Si capisce che è un po’ mogia: per come si
prospettano le feste di Natale e tutto quello che è legato ad esse…
Eppure proclamerò: “Inizio…”. La prima parola della Genesi, dove si
narra della creazione, è: “All’inizio…”. Ecco, adesso c’è un nuovo inizio, una
nuova creazione! La situazione difficile, a volte tragica, che stiamo vivendo, non
è la fine della storia, è appena l’inizio, tutto sta per rinascere.
È questa la grande bella notizia, il “vangelo” (che significa
proprio eu = bene, buono, anghélion = notizia): c’è qualcosa di
nuovo, che apre alla speranza. La grande novità, la grande notizia è una persona: è Gesù!
La buona grande travolgente notizia con cui sta iniziando la nostra nuova storia, la nuova creazione, è quella che viene a portarci Gesù, ed in definitiva è lui stesso! È lui l’Avvento. Egli, Gesù, è il Messia, quello che viene a fare nuove tutte le cose, ed è addirittura il Figlio di Dio.
Quell’inizio del Vangelo non è acqua passata, è l’inizio nostro, di
oggi: Gesù di Nazaret, Cristo e Figlio di Dio, non è un personaggio del
passato, è vivente e presente e crea sempre cose nuove.
Con “Dio dentro” (l’entusiasmo) di cosa temere? “Il Signore è mia
luce e mia salvezza, di chi avrà timore?”
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