sabato 12 dicembre 2020

Il Vangelo? Ti pianta dentro un seme...

 

“No, non sono io”. “No, non lo sono”. “No”. Tre no secchi secchi!

Ti saresti potuto mostrare un po’ più diplomatico con quanti ti intervistavano. Un po’ di gentilezza non avrebbe guastato. E poi perché non approfittare della popolarità?

Ma tu non sei l’uomo dei compromessi. Distogli l’attenzione dalla tua persona per indirizzarla su Gesù: Tu devi diminuire, Lui crescere.


Sei mandato da Dio ma non sei tu la luce (1, 68), sei il testimone del Cristo ma non il Cristo (1, 20-23), sei l’amico dello sposo ma non lo sposo (3, 27-30), sei la voce ma non la Parola...

Non c’è rammarico in quello che dici, piuttosto la gioia di additare finalmente, ultimo dei profeti, il Signore che viene.

“Così deve essere il vero seguace di Cristo – leggo nel commento dell’amica Liliana Cosi che appare su Il Vangelo del giorno –: uno che arde per il desiderio di annunciare Cristo, testimoniando con la vita che lui c’è, e dove c’è lui ci sono salvezza, misericordia, speranza”.

Nella pagina accanto al breve commento di Liliana, l’esperienza di Beatrice, Loreta, Norbertas e Vida della Lituania. “Siamo un piccolo gruppo di ragazzi amici. Quando è cominciata la pandemia ci siamo impegnati a raccogliere i rifiuti che purtroppo abbondano nei boschi attorno al nostro villaggio. La nostra giornata iniziava molto presto, ma ci alzavamo con sprint, felici di poter contribuire anche noi a rendere più bella la natura, questo dono di Dio. La fatica era ripagata dal pensiero di far felici gli altri e anche dalla vista di creature come cerbiatti, cicogne e conigli”.

Ma quest’esperienza c’entra qualcosa con il Vangelo? Proprio niente! Oppure sì. È questo il bello del Vangelo: ti pianta dentro un seme che poi produce una cosa tutta diversa dal seme. Ti pianta dentro Gesù e poi Gesù agisce, come meglio crede…

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