venerdì 11 dicembre 2020

70 anni fa: Un cantiere sotto la protezione di san Giuseppe

 


Quest’anno la nostra casa generalizia di via Aurelia compie 70 anni. Il diario della comunità di quel periodo è ricchissimo di particolari. Il primo colpo di piccone fu dato il 25 gennaio 1949, e i lavori furono messi sotto la protezione di san Giuseppe. All’inizio di questo anno dedicato da papa Francesco a san Giuseppe è bello rileggere la cronaca di quel giorno scritta da p. Edmond Servel:

Grande animazione questa mattina a Villa Pacelli. Per primi sono arrivati ​​i lavoratori dell'azienda Soli e Salini. Al mattino, in una giornata limpida e vivace, il Rev.mo Padre Generale e il suo Consiglio, la maggior parte dei Padri della casa generalizia, dello scolasticato e di Via dei Prefetti arrivano a piccoli gruppi.

Al cenno degli architetti, gli operai si incontrano nel luogo dove si vede la cupola di San Pierre, la maggior parte con uno strumento di lavoro in mano.

L’economo prende la parola: “È in questa proprietà, che porta il nome del Papa, che presto verrà eretta la Casa Generalizia degli Oblati, vicinissima alla cupola di San Pietro, quasi a ricevere la luce di Cristo, per diffonderla, sotto il vessillo dell'Immacolata e sull'esempio di San Paolo di cui celebriamo oggi la conversione, a tutti i popoli (…) Gli Architetti, il Signor Ingegnere, e voi, membri della Maestranza e cari operai, quando lavorerete qui con il genio della vostra mente, o la forza delle vostre braccia (…) sarete missionari con noi e la casa che uscirà dalle vostre mani sarà la casa di Cristo e dei suoi apostoli, gli Oblati di Maria Immacolata. Costruire la casa di Cristo e dei Figli di Maria! Come non pensare alla missione che fu quella di San Giuseppe, quando, a Betlemme, in Egitto, a Nazareth, dovette provvedere, forse per la costruzione, in ogni caso alla sistemazione delle abitazioni che accoglievano Gesù e la sua santa Madre? (…)”.

Immediatamente ha luogo la benedizione liturgica della proprietà. Segue la consacrazione a San Giuseppe. Una statua di San Giuseppe racchiusa in una piccola nicchia di legno è stata attaccata a uno dei grandi alberi della proprietà, di fronte a San Pietro. Davanti ad essa l’economo pronuncia la consacrazione:

 Glorioso San Giuseppe, Padre adottivo di Cristo e Sposo della Santissima Vergine Immacolata, eccoci davanti alla vostra immagine, per consacrarvi in modo particolare il cantiere che sta aprendosi oggi in questo luogo, per la fabbricazione di una casa destinata alla direzione di una Famiglia religiosa di Missionari, di cui siete lo speciale Patrono.

Ricordatevi di quello che avete fatto per dare alloggio a Gesù e Maria, e benedirete tutti quanti hanno la responsabilità della costruzione di questa Casa. Ricordatevi che, anche Voi avete lavorato colle vostre mani per guadagnare il pane della Sacra Famiglia, e benedirete tutti questi cari operai che lavoreranno qui, e li preserverete da ogni infortunio come da ogni peccato.

Ricordatevi del filiale affetto che ebbe sempre per voi Monsignor de Mazenod, il nostro venerato Fondatore, prenderete sotto la vostra protezione la Congregazione che fondò, un giorno come questo, più di un secolo fa, con tutti gli interessi spirituali e temporali che la riguardano, in modo che tutti nella fabbricazione di questa casa, lavoriamo per la sola gloria di Dio e la salvezza dalle anime. Così sia!

Il Padre generale dà il primo colpo di piccone… Iniziano i lavori!

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