Quest’anno la nostra casa generalizia di via Aurelia compie 70 anni. Il diario della comunità di quel periodo è ricchissimo di particolari. Il primo colpo di piccone fu dato il 25 gennaio 1949, e i lavori furono messi sotto la protezione di san Giuseppe. All’inizio di questo anno dedicato da papa Francesco a san Giuseppe è bello rileggere la cronaca di quel giorno scritta da p. Edmond Servel:
Grande animazione questa mattina a
Villa Pacelli. Per primi sono arrivati i
lavoratori dell'azienda Soli e Salini. Al mattino, in una giornata limpida e
vivace, il Rev.mo Padre Generale e il suo Consiglio, la maggior parte dei Padri
della casa generalizia, dello scolasticato e di Via dei Prefetti arrivano a
piccoli gruppi.
Al cenno degli architetti, gli operai
si incontrano nel luogo dove si vede la cupola di San Pierre, la maggior parte
con uno strumento di lavoro in mano.
L’economo prende la parola: “È in
questa proprietà, che porta il nome del Papa, che presto verrà eretta la Casa
Generalizia degli Oblati, vicinissima alla cupola di San Pietro, quasi a
ricevere la luce di Cristo, per diffonderla, sotto il vessillo dell'Immacolata
e sull'esempio di San Paolo di cui celebriamo oggi la conversione, a tutti i
popoli (…) Gli Architetti, il Signor Ingegnere, e voi, membri della Maestranza e
cari operai, quando lavorerete qui con il genio della vostra mente, o la forza
delle vostre braccia (…) sarete missionari con noi e la casa che uscirà
dalle vostre mani sarà la casa di Cristo e dei suoi apostoli, gli Oblati di
Maria Immacolata. Costruire la casa di Cristo e dei Figli di Maria! Come non
pensare alla missione che fu quella di San Giuseppe, quando, a Betlemme, in
Egitto, a Nazareth, dovette provvedere, forse per la costruzione, in ogni caso
alla sistemazione delle abitazioni che accoglievano Gesù e la sua santa Madre? (…)”.
Immediatamente ha
luogo la benedizione liturgica della proprietà. Segue la consacrazione a San
Giuseppe. Una statua di San Giuseppe racchiusa in una piccola nicchia di legno
è stata attaccata a uno dei grandi alberi della proprietà, di fronte a San
Pietro. Davanti ad essa l’economo pronuncia la consacrazione:
Glorioso San
Giuseppe, Padre adottivo di Cristo e Sposo della Santissima Vergine Immacolata,
eccoci davanti alla vostra immagine, per consacrarvi in modo particolare il
cantiere che sta aprendosi oggi in questo luogo, per la fabbricazione di una
casa destinata alla direzione di una Famiglia religiosa di Missionari, di cui
siete lo speciale Patrono.
Ricordatevi di quello che avete fatto per dare
alloggio a Gesù e Maria, e benedirete tutti quanti hanno la responsabilità
della costruzione di questa Casa. Ricordatevi che, anche Voi avete lavorato
colle vostre mani per guadagnare il pane della Sacra Famiglia, e benedirete
tutti questi cari operai che lavoreranno qui, e li preserverete da ogni
infortunio come da ogni peccato.
Ricordatevi del filiale affetto che ebbe sempre per
voi Monsignor de Mazenod, il nostro venerato Fondatore, prenderete sotto la
vostra protezione la Congregazione che fondò, un giorno come questo, più di un
secolo fa, con tutti gli interessi spirituali e temporali che la riguardano,
in modo che tutti nella fabbricazione di questa casa, lavoriamo per la sola
gloria di Dio e la salvezza dalle anime. Così sia!
Il Padre generale dà
il primo colpo di piccone… Iniziano i lavori!
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